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Perché il Comune di Napoli non vuole “Il Casalese” al museo Pan?

Di Ciro Pellegrino il . Campania

All’inizio di maggio la casa editrice Cento Autori inviava una email al comune di Napoli, assessorato alla Cultura (Antonella Di Nocera) chiedendo di ospitare a fine mese al Pan, il Palazzo delle Arti di Napoli, un dibattito su “Il Casalese”, il nostro libro, oggetto di una pesante aggressione giudiziaria (querele, maxi richiesta di risarcimento danni da 1,2 milioni e richiesta di sequestro e distruzione, avanzate dal fratello del parlamentare Nicola Cosentino).
Volevamo portare al Pan una riduzione teatrale del testo, ideata da alcuni giovani artisti napoletani, poi rappresentanti di Libera e Arci e magistrati napoletani per un dibattito. Questo è quanto accadeva all’inizio di maggio, poche settimane fa. Dallo staff assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, vergata da un collaboratore dell’assessore (fra l’altro un giornalista napoletano) arriva però una mail drastica, che non ci aspettavamo:
«A seguito di nostre conversazioni telefoniche le comunico che la richiesta di presentazione del libro da lei avanzata negli spazi del Pan non può in questo caso essere accettata».  Cio perché una persona del sindaco (e qui fa il nome di un altro giornalista napoletano, attuale staffista del primo cittadino) «ha riferito di un precedente parere sfavorevole deciso anche dallo staff del sindaco Luigi de Magistris, il quale ha comunque difeso e sostenuto pubblicamente e attraverso la rete internet gli autori e gli editori di tale progetto editoriale».
Dunque, stando alla mail Luigi De Magistris appoggia gli autori, ma nè il libro nè una sua riduzione teatrale possono essere presentati al Pan, un museo della città di Napoli. Quali sono i motivi? Nella lettera c’è scritto: «Al Pan – scrive il collaboratore-giornalista dell’assessore – si tende ad accogliere anzitutto richieste che abbiano quale contenuto tematiche sociali. Tuttavia, si è ritenuto poco opportuno dare parere positivo stavolta anche perché il libro in oggetto è stato già ampiamente presentato in diverse occasioni precedenti». Il Casalese, secondo chi ha negato a nove giornalisti campani l’utilizzo di una struttura del Comune, è stato già “presentato”: a che serve parlarne ancora?
Forse serve perché tra poco c’è una nuova udienza.
Forse serve perché parlare di camorra e politica, di selezione della classe dirigente. 
Forse perché ce lo stanno chiedendo da tutt’Italia ma noi vogliamo parlarne soprattutto a Napoli, la nostra città.
Forse serve perché a un anno dall’elezione di De Magistris (raccontata anche nel libro) incentrata anche sulla contrapposizione a Nicola Cosentino avremmo potuto fare il punto su dodici mesi fra politica e legalità.
Tra l’altro il diniego dell’assessore Di Nocera, si scontra invece con la disponibilità di Giuseppe Narducci: il magistrato, attuale assessore alla Legalità si era dichiarato disponibile a partecipare ad un dibattito. Ci spiace, non potrà. Ma dovrà chiedere il perché a persone che siedono nella sua stessa giunta. 
Con il libro lunedì 4 giugno saremo a Casal di Principe, ore 17. Proprio per ribadire che non ci fermiamo e che “Con i bavagli non c’è conoscenza nè coscienza”.

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