NEWS

La nuova borghesia “mafiosa”. Tra gli insospettabili del Nord

Di Pier Paolo Romani il . Veneto

«Questa operazione è un ulteriore sintomo di insediamento, più che di infiltrazione, di criminalità di tipo mafioso». Sono parole pesanti come macigni quelle pronunciate ieri da  Carlo Mastelloni, Procuratore aggiunto di Venezia, al termine dell’operazione Millionaire che ha portato in carcere tredici persone tra il Veneto, la Campania e la Puglia, con accuse molto gravi come quelle di estorsione aggravata e truffa, svolte con l’aggravante delle modalità mafiose. Se qualcuno non lo avesse ancora compreso o nutrisse ancora qualche dubbio, in buona o malafede, le parole del magistrato si possono tradurre in questo modo: la mafia, in alcune aree del Veneto, ha piantato radici. I clan non sono arrivati a suon di bombe, ma portando quintalate di droga e sonanti bigliettoni di lire e di euro. I boss lo sanno che qui da noi, come in altre regioni del Nord Italia, la “polvere bianca” è consumata in grandi quantità, anche nelle fasce alte della società, e che il denaro è diventato il cemento delle relazioni tra il mondo criminale e quello della cosiddetta “borghesia mafiosa”, composta da persone insospettabili, com’erano l’impiegato infedele della Banca del Veneziano di Caorle e gli imprenditori locali che sono stati arrestati. I soldi dei mafiosi non arrivano mai per caso. O sono richiesti, oppure giungono perché sanno di poter intercettare alcune opportunità di investimento, sia lecito che illecito.
La crisi che sta attanagliando la nostra economia, la difficoltà in cui versano tanti piccoli e medi imprenditori senza liquidità, costituisce un’occasione imperdibile per le mafie. Loro i capitali li hanno. Se entrano in una banca è per comprarsela non per chiedere un fido. In Veneto i mafiosi si stanno comprando pezzi della nostra economia e offrono servizi. I settori più esposti sono quelli dell’edilizia, della grande distribuzione (centri commerciali), del turismo, dello smaltimento dei rifiuti. Un occhio sarebbe bene puntarlo sulle importanti opere pubbliche annunciate in alcune città capoluogo, sul settore dei trasporti e dei mercati ortofrutticoli e anche sul gioco d’azzardo. A ciò si aggiunga che una diffusa evasione fiscale e un progressivo diffondersi della corruzione, come abbiamo assistito in tempi recenti, sono terreni di coltura fondamentali per la mafia imprenditrice.
Un’ultima annotazione. Nell’inchiesta Millionaire compare anche un imprenditore che ha avuto interessi nel mondo del calcio locale. È un aspetto interessante, da non sottovalutare. Quello del pallone è una delle nuove frontiere della criminalità organizzata. I boss investono nel mondo del calcio, in particolare delle serie minori, dove sovente si registrano situazioni di sofferenza finanziaria, perché hanno compreso che, grazie alla palla rotonda, è possibile riciclare il denaro sporco ed è più facile accendere relazioni significative con le persone che contano: politici, imprenditori, professionisti. Allo stadio non esistono differenze sociali: si è tutti e solo tifosi. 
Il calcio, quindi, è uno strumento fondamentale per i mafiosi, poiché gli permette di conquistare e gestire consenso sociale in un territorio, di rifarsi un’immagine (da efferati criminali e benefattori), di entrare nella società e nel mondo degli affari senza creare allarme sociale. Non è più il tempo di essere spettatori. Anche in Veneto, contro le mafie, è necessario scendere in campo.
* Pier Paolo Romani è coordinatore nazionale di “Avviso Pubblico”
L’articolo è stato pubblicato sul “Corriere del Veneto” il 23.05.12

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link