Agenzia beni confiscati: soldi da acquisire e devolvere al Fondo unico della giustizia e beni destinati
E’ ingente il patrimonio recuperato in Italia e all’estero dall’Agenzia nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alle mafie con sede a Reggio e che adesso è in attesa di essere materialmente acquisito per essere devoluto, al netto delle spese, nel Fondo Unico Giustizia (FUG) gestito da Equitalia. Ammonta infatti a 26 milioni di euro tale somma recuperata da circuiti illegali internazionali e si riferisce a 23 procedure di confisca a carico di soggetti appartenenti ad associazioni mafiose avviata ad inizio anno dalla stessa Agenzia. Opportuno ricordare che non trattasi di somme derivanti da beni facenti parte di imprese o aziende sottoposte ad amministrazione giudiziaria, dunque a sequestro e a confisca, potendo costituire voce da devolvere al FUG solo i proventi di attività produttive ammesse alla procedura di liquidazione ed essendo invece ammesse le somme di denaro sequestrate e confiscate nei procedimenti penali, derivanti dall’applicazione di misure di prevenzione antimafia o proventi di sanzioni amministrative irrogate. Intanto l’agenzia prosegue nella principale attività di gestione dei beni, in occasione dei recenti decreti anche in Calabria.
Il Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Prefetto Giuseppe Caruso, ha firmato ieri i provvedimenti di destinazione inerenti a beni mobili e immobili situati non solo in Calabria ma anche in Sicilia. In particolare, tra gli immobili destinati in Calabria, nel reggino un locale revocato al CFS è stato destinato al Comune di Polistena (RC) che lo assegnerà per scopi sociali alla Parrocchia Santa Marina Vergine, ad Oppido Mamertina (RC) invece un appartamento è stato mantenuto in capo allo Stato e destinato al Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria come alloggio di servizio; a Rosarno (RC) e a Taurianova due terreni sono stati destinati alle amministrazioni comunali, nel primo caso, per essere adibito a sede di cooperative o associazioni che operano nel sociale, nel secondo caso, in località “Cuccumello”, per essere dato in concessione in uso alla cooperativa “Valle del Marro – Libera Terra”. Nel territorio comunale reggino invece alcuni locali a “Sbarre Centrali” sono stati sgomberati e trasferiti al patrimonio del Comune di Reggio Calabria per le esigenze degli Uffici giudiziari, in particolare per essere adibiti a “depositi di corpi di reato”. Appartamenti che dovrebbero andare ad unirsi a quello già sgomberato e trasferito lo scorso 20 febbraio quando a Reggio alla cerimonia di consegna fu presente il guardasigilli Paola Severino.
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