Le lacrime di Mesagne
Ci sono tre ministri e il presidente del Consiglio, il presidente della Camera e quello della Regione Puglia, sindaci, prefetti, comandanti dei diversi corpi di polizia. C’è l’arcivescovo di Brindisi a presiedere i funerali di Melissa e tanti sacerdoti. Ma sono gli occhi lucidi e trasparenti dei ragazzi e delle ragazze, compagni di scuola e di vita, il cuore vivo della celebrazione. È quella foto stretta forte al petto da papà Massimo per tutto il tempo a dire le cose più importanti.
Fuori dalla chiesa un gruppo di ragazze mi chiede di aiutarle ad entrare. Che loro hanno più titolo di altri a stare accanto alla loro amica. Una di loro – lacrime agli occhi – di fronte all’ennesimo diniego del servizio d’ordine, mi affida un peluche da deporre sulla bara bianca. Ci sono anche i corazzieri con la corona del Presidente della Repubblica. Ma risulta più solenne quel peluche. Poi bisognerà riprendere il passo senza distrazioni perché non c’è altro modo di continuare a voler bene a Melissa se non bandendo l’omertà, impegnandosi per la vita sempre, riconoscendo e denunciando il male di ogni violenza. Studiando. Oggi sono le lacrime, solo le lacrime, a farsi preghiera. Lacrime che hanno il potere di irrigare un altro fragile domani nel grembo materno di Dio.
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