9 maggio, per non dimenticare
le vittime del terrorismo e della mafia
Trentaquattro anni fa, il 9 maggio 1978, venivano uccisi Peppino Impastato e Aldo Moro: il giornalista e attivista e il Presidente della Dc furono vittime di mafia e terrorismo. Nel maggio 2007 il parlamento italiano ha approvato un disegno di legge, proposto fra gli altri da Sabina Rossa , figlia del sindacalista Guido Rossa, ucciso dalle Br, e da Rosa Villecco, vedova Calipari, che “riconosce il 9 maggio, anniversario dell’uccisione di Aldo Moro…uale “Giorno della memoria”, al fine di ricordare tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice.” Dal primo gennaio 1969 ad oggi si sono verificati in Italia oltre 17mila atti di violenza con motivazione politica. Atti che hanno causato più di 500 morti e circa 2000 feriti.
Il 9 maggio. Sempre. Ogni anno. Per ricordare, capire, spiegarlo a chi non c’era: cosa è stato il terrorismo, cos’è adesso, chi sono le sue vittime, e i responsabili. Una giornata, quella di oggi che si carica di un valore aggiuntivo perchè la memoria deve rappresentare il monito per quanti avrebbero la tentazione di percorrere nuovamente la strada della violenza.
L’attentato compiuto ai danni dell’Ad di Ansaldo nuclere, Roberto Adinolfi, è stato infatti lo spunto per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per lanciare un severo monito: “Quanti sono tentati di mettersi su quella strada sono dei perdenti, non si illudano di intimidire lo Stato e i cittadini…” ha affermato il capo dello Stato durante la cerimonia tenutasi questa mattina al Quirinale per celebrare le vittime del terrorismo.
E l’importanza della conservazione e divulgazione della memoria è la mission che si è data la Rete degli archivi per non dimenticare, portale inaugurato appunto il 9 maggio dello scorso anno che ha lo scopo di mettere in rete rendendola così accessibile a tutti la vasta mole documentaria relativa a mafia, criminalità organizzata e violenza politica in Italia.
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