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28° udienza del processo per il delitto del giornalista, Mauro Rostagno

A cura di Rino Giacalone il . Sicilia

Dopo un ritardo dovuto ancora una volta a difficoltà nella convocazione dei teste della difesa, dal Palazzo di Giustizia di Trapani, la ventottesima  udienza del processo in corso per l’omicidio del sociologo – giornalista, Mauro Rostagno, ucciso a Trapani il 26 settembre del 1988 ha avuto inizio. Accusati del delitto, il capo mandamento di Trapani, Vincenzo Virga e il presunto killer, Vito Mazara. In aula si procede a sentire i teste del difensore dell’imputato, Vito Mazzara: Raggi Lorella, Saman, ispettore Bruno Lorenzi della Polizia di Stato e Antonio Dales della Digos. La diretta è a cura del giornalista, Rino Giacalone. E’ possibile seguirla anche nella pagina Facebook, dedicata al processo Rostagno

Ore 12.30 Viene sentito l’ispettore Bruno Lorenzi, sovrintendente capo divisione anticrimine nel 1988 squadra mobile della Polizia di Stato. Lavorò con un gruppo mandato da Roma per visionare tutte le cassette dei servizi tv di Rostagno. Eravamo in 4. Le cassette facevano parte del corredo di Rtc…erano cassette relative a servizi…non si ricorda se erano in un locale sigillato. Il criterio di visione era indicato dai nostri superiori noi visionammo tutte le cassette. Circa 300 cassette o forse di più…io ho una visione di una parte piena di cassette. Lavoravamo direttamente a Rtc…subito dopo il delitto. Le abbiamo ascoltate dalla prima parola all’ultima….non ero io che dovevo fare un verbale ero allora un semplice agente. Argomenti trattati da Rostagno? Erano argomenti a 360 gradi dal tombino alla malapolitica alla mafia ai problemi sociali. Pm chiede: il tema mafia emergeva dalla visione delle cassette? C’erano dei servizi che riguardavano personaggi mafiosi uno di quelli citati Agate, di Mazara ma anche altri  – risponde il teste. Chi era Mariano Agate – chiede il pm? Sicuramente un personaggio mafioso di spessore – risponde il teste. Avv Francesco Greco…..Il gruppo incaricato di visionare cassette arrivava dallo Sco servizio centrale operativo
Avv. Lanfranca…..Lavoro d’indagine condotto solo con la visione delle cassette…non ricorda se furono fatte delle copie. Il dr Germanà mi disse di visoionare quelle cassette, Germanà era capo della Mobile. L’avv. Miceli chiede se fu vista una cassetta con una intervista al procuratore Borsellino…il teste non ricorda, .lavoro svolto confluì in una relazione? il teste risponde credendo di si. Il presidente Pellino chiede specificazioni sul lavoro svolto, il teste risponde dicendo che lui ha visto 100 cassette…quando c’erano problemi li vedevamo tutti assieme…quelle che non ci davano spunto venivano subito scartate. L’audizione del teste è conclusa. 
Ore 12.00 L’interrogatorio continua a concentrarsi sulla cosiddetta “Holding Saman”. La sede in Francia e gli affari di Cardella ma del delitto Rostagno, nemmeno l’ombra. Domande in corso da parte dell avv Elio Esposito legale di Saman. La morte di Mauro Rostagno lancia le sorti di Saman, una morte che diventa volano di uno sviluppo ha contribuito attività di Cardella e sostegno del Psi. Domande dell’avv. Miceli sui finanziamenti pubblici di Saman, sulle presenze a Lenzi, sulla incidenza delle spese di Saman a Lenzi. Domanda del pm Del Bene che permette di accertare che la teste non ha mai conosciuto Rostagno e che il riferimento a Rostagno da lei fatto era stato dedotto dalla lettura di un libro…Il pm non fa quindi altre domande. Riesame avv. Galluffo…ancora su periodi successivi al delitto e su fatti che non sono direttamente legati al delitto…ancora gestione di Saman.  Galluffo ribadisce attualità domande: siamo qui per cercare verità sul delitto…e secondo lui nella espulsione per indignità di Cardella, Roveri e compagna Cardella possono trovarsi ragioni sul delitto. L’ avv Galluffo chiede di acquisire verbale di espulsione. La Corte rammenta che è compito della difesa. Domande del presidente Pellino, sui viaggi in Somalia di Giuseppe Cammisa assieme a tale Pietrucci. Pietrucci era amico di Cardella uno che si occupava di progetti, l’idea era quella di fare un ospedale in Somalia. Inserimento in Saman nel novembre 1990 quando avevo difficoltà personali vedendo una trasmissione in tv dedicata a Rostagno, contattati sede di Milano primo colloquio con Chicca Roiveri e mi indirizzò a Marsala, .volevo approfondire tema meditazioni e a Marsala non si facevano e passai a Lenzi dove incontrai nuovamente Chicca…Due giorni dopo lei mi portò a Lenzi. Audizione terminata

Ore 11.30 Entra Lorella Raggi. Lorella Raggi risponde alle domande della difesa dell’imputato Vito Mazzara.  La Raggi oggi lavora presso la Saman di Milano, membro del Cda ed amministrattrice. “Lavoro alla Saman dal novembre 1990. Sono stata sentita per questo processo una o due volte, una volta a Palermo e un’altra volta a Milano. E aggiunge in generale per Saman anche forse più di sei volte”. Non ricorda il contenuto delle tesimonianze che risalgono al 1995. “Divenni amministratore di Saman su invito di Cardella nel maggio ’95 dopo che lo stesso era stato arrestato per truffa e gestione Saman. Cardella chiese a me Giancarlo Zuccotti e Fiorini di prendere in mano l’associazione.  Facevamo parte di un Cda che Cardella fino ad una certa data ha continuato a gestire. Io mi occupavo della contabilità. Era una attività che già facevo quando c’era lui. Lui dopo l’arresto per la truffa decise di passare la gestione di Saman perchè voleva andare via dall’Italia. Lui se ne andò a vivere in Svizzera noi spesso andavamo da lui. Verso luglio 1995 Cardella se ne andò in Nicaragua. Noi continuavamo a dargli comunicazione su Saman. Andammo in Nicaragua da lui quando ci disse di comprare per conto di Saman un immobile suo (intestato a una società) di Milano di via Plinio per permettere a lui di introitare una somma di denaro. Lui ci chiese di acquistare immobile per 3 miliardi e otto di lire….1 miliardo 800 milioni li voleva subito…erano i soldi che Saman aveva sui conti correnti. Tornati a Milano decidemmo di no….A lui dicemmo di si….ma io e la Fiorini eravamo contrari…A me sembrava una cosa folle da fare…Zuccotti era d’accordo. A me sembrava una follia….lui si arrabbiò e per zittirlo gli dissimo di si…ma tornati in Italia non se ne fece nulla…Cardella mi disse che mi ero montata la testa…..Lui andò su tutte le ire….se rifiutate la mia proposta posso diventare molto cattivo – disse. Tornammo in Italia subito. Fummo convocati da un funzionario del ministero del Tesoro per commissariamento di Saman incontro provvidenziale per convincerci a non accettare proposta di Cardella. Presente c’era anche Chicca Roveri all’incontro in Nicaragua”. Il presidente Pellino osserva: le domande non hanno conducenza al tema del processo considerato che si tratta di fatti avvenuti nel 1995. La difesa risponde: evidenziamo atteggiamento di Cardella, i soldi alla Saman sono interesse del processo. 
Il pm Del Bene invita il difensore a fare domande sul capitolato di prova. Domanda su Giorgio Pietrostefani: “L’ho conosciuto a Saman lui lavorava a Roma presso ufficio di accoglienza e veniva spesso a Milano – risponde la teste. Non ricordo l’anno in cui l’ho conosciuto 95/96, poi lui fu mandato da Cardella in Francia in una struttura di Saman dentro a un castello. Domanda sui conti correnti di Saman: “Conti correnti presso la Cesare Ponti, MNonte dei Paschi, Banca Intesa, Ambroveneto”. Domanda su Saman France: “In Francia fu acquistato questo Castello per farne una comunità”. Furono dati per acquiisto 1 milione di franchi e fideussione bancaria, anno forse 1993/94….Cardella aveva aerei….Gli aerei c’erano: era un aereo person
ale Saman pagava fatture acquistato dopo 1990. Cardella era interessato in operazioni in Somalia…..si….c’erano Pietrucci e Cammisa….Cammisa incontrò in Somalia Ilaria Alpi? Non so ne ho sentito dire ma non ho certezza. Pm Del Bene si oppone alle domande…impossibile fare domande sulle voci che circolano…Il difensore insiste il preisdente ammette ma la teste continua a non ricordare. Domanda su conoscenza giornalista maltese Karl Stagno Navarra. .L’ho conosciuto a Malta con il nostro avvocato Ambrosino perchè a Malta c’era barca di proprietà Cardella che nel 1997 fu comprata da Saman (il pouvre vieux) Il giornalista era al corrente di un fermo di Cammisa avvenuto a Malta…In un verbale si riferisce che il giornalista le avrebbe dato contezza dell’incontro in Somalia tra Cammisa e Ilaria Alpi il giorno prima che la collega fosse uccisa. Non mi ricordo ma se è scritto che me lo ha detto certamente me lo ha detto anche se io ricordo che si diceva che Cammisa era stato uno degli ultimi a vedere Ilaria Alpi. Le domande continuano ad essere poste sui contributi di Saman periodo successivo al delitto Rostagno in particolare. Finalmente un riferimento a chi era Rostagno: a proposito di comportamento nei confronti degli ospiti della comunità…..e sui soldi: Rostagno diceva “paga chi può”…L’avvocato Vito Galluffo conclude l’esame. Interviene l’avvocato Salvatore Galluffo che chiede dei legami politici di Cardella: risponde la teste, era legato a Craxi, trovammo una lettera dove Cardella chiedeva a Craxi soldi, ho bisogno di soldi vedi tu come puoi fare....Non ricordo la data della lettera fu trovata dopo il 1995…la lettera forse sarà del 1993. L’avv.Vezzadini chiede di sapere cosa accadde dopo la minacciosa telefonata di Cardella. La teste risponde che accadde una guerra interna Cardella cominciò a mandare lettere, indire assemblea, a me e alla Fiorini dava delle pazze…vennero fatte più assemblee a Milano, a Roma, dal prof. Cancrini…poi allargammo la base associativa…Domanda su una telefonata del 13 novembre 1995 della Fiorini su riunione indetta dalla signora Roveri…..Chicca e la compagna di Cardella indissero queste assemblee ma non ci presentammo a queste riunioni…furono convocati tutti i responsabili sedi Saman Italia tutti quelli che erano soci. L’avv. Vezzadini legge un verbale nel quale si attribuiscono a Chicca Roveri parole che a suo tempo adducevano su precarie situazioni finanzieriarie sue e di Cardella e giusitifacava così acquisto sede di via Plinio. La teste conferma….volevano farci passare per quelle che volevamo impadronirci di tutto.
Ore 11.00 Si procede a sentire il primo teste di oggi: Ispettore Antonio Dales ispettore capo di Polizia Digos Trapani, in servizio a Trapani dal 1986 Sulle indagini del delitto Rostagno dichiara: “avrò presenziato in qualche atto non ho fatto indagini….mai partecipato ad accertamenti presso aeroporto di Chinisia…..ho presenziato a qualche atto ma non ho fatto indagini”. In extremis si chiede con chi faceva le indagini, “ispettore Capo Amodeo” – risponde il teste prima di terminare la testimonianza. Espulsi da Saman nel 1996 Cardella, Roveri e Klari la compagna di Cardella per salvare Saman dovevamo prendere distanze. 
Ore 10.00  I testi del difensore dell’imputato Vito Mazzara: Raggi Lorella, ispettore Bruno e Dales della Digos, ricitati Lipari Francesca Lipari Rita e Zanetti Alessandra però assenti citate con utilizzo indirizzo non di recente data. Il pm Del Bene precisa che teste Dales non era tra quelli indicati e quindi le parti potrebbero non essere pronti a fare domande. L’avv. Galluffo precisa che il teste non è rilevante… L’avv. Miceli pone una questione: osserva che dei tre dei presenti oggi per due le parti non sono nelle condizioni di potere intervenire (Bruno e Dales)…perchè testi non indicati in tempo….chiede di non procedere alla loro escussione per non pregiudicare lavoro delle parti. L’avv. Miceli continua: critica il comportamento della difesa, anche noi aspettiamo la verità e però la parte che rappresento ha aspettato anche troppo e quindi sollecita a rendere agevole l’iter processuale anche a fronte del fatto che i familiari di Rostagno affrontano grandi spese per arrivare in aula….Chicca Roveri, compagna di Mauro Rostagno, esce dall’aula. L’avvocato Galluffo sostiene di non avere perduto tempo e richiama la collaborazione con la segreteria della Dda per la individuazione degli indirizzi dei testi. Non volevo fare apparire alcuno disarmato rispetto ai testi indicati….Dales e Bruno erano testi immediatamente reperibili per non rendere vana l’udienza.L’avvocato Galluffo spiega che necessità della difesa è di risentire l’ex comandante del nucleo operativo di Trapani,  Elio Dell’Anna…indagini “milanesi” su delitto Rostagno. Il difensore dimentica che c’è una ordinanza che ha già ammesso la testimonianza dell’ex comandante Dell’Anna…(riferimento è al delitto Rostagno messo in connessione col delitto Calabresi...ndr: si riaprono scenari chiusi da tempo). Dopo alcuni minuti di confronto in aula si stabiliscono le successive udienze: il 13 e il 20 giugno, dopo quella del 23 maggio. Il presidente Pellino indica per il 30 maggio il teste Elmo – ex faccendiere dei servizi- tra i testi della difesa avv Galluffo. 


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