Nasce presidio di “Libera” a Gela
E’ stato intitolato al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa il presidio che l’associazione contro le mafie Libera ha scelto di far vivere a Gela.
Alla prima uscita ufficiale, c’erano tutti gli esponenti delle associazioni che hanno deciso di confluire in Libera: Arci Le Nuvole, l’antiracket Gaetano Giordano, gli scout dell’Agesci Gela 5, il Tempio di Apollo, la Cisl, l’istituto per geometri Majorana.
Altre realtà del territorio hanno già dato la loro disponibilità per aggregarsi a Libera che, ufficialmente, apre i battenti in una sede messa a disposizione dal parroco della parrocchia di Santa Lucia don Luigi Petralia, parte attiva in Libera. Coordinatore sarà Giuseppe Spata accompagnato nel percorso di costituzione del presidio dal coordinatore regionale Umberto Di Maggio.
Al tavolo, era presente Renzo Caponetti, presidente dell’associazione antiracket Gaetano Giordano che sarà una delle costole di Libera a Gela.
Un battesimo quasi simbolico: perché avvenuto all’interno di una parrocchia che sta cercando di far rivivere la zona di contrada Scavone, un tempo centro pulsante degli affari di mafia in città e sempre pronta a generare manodopera per le famiglie di Stidda e Cosa Nostra. Alla presentazione hanno partecipato anche il presidente della commissione antimafia regionale Calogero Speziale, il sindaco Angelo Fasulo e, in sala, si è visto il presidente del consiglio comunale Giuseppe Fava.
A conclusione, è stato siglato il patto di presidio che impegna tutte le entità coinvolte nel progetto. Le intenzioni sono di certo valide ed immediate: agire in strada per creare alternative sociali alla crisi e al reclutamento criminale.
Un presidio che nasce proprio quando la città viene attanagliata dalla morsa del timore: le scelte della multinazionale Eni, in questo senso, continuano a far discutere con centinaia di lavoratori già pronti a ricevere i provvedimenti di cassa integrazione.
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