Dal Festival del giornalismo, l’appello: “Un ponte per Mauro Rostagno”
Una storia da raccontare. Il Festival Internazionale del Giornalismo quest’anno ha deciso di indire un concorso alla memoria di Mauro Rostagno, sociologo e giornalista, nato a Torino e freddato dal piombo a Trapani, il 26 settembre del 1988. Il concorso, composto da due sezioni – carta stampata e video – è stato dedicato ad un uomo che ha rincorso la verità, la giustizia e l’uguaglianza per tutta la sua vita. Un uomo che per la magistratura è stato ucciso da Cosa Nostra, per la sua attività giornalistica.
Abbiamo voluto raccontare “Mauro”, abbiamo scelto lo strumento video e abbiamo vinto. Lo abbiamo voluto fare intervistando Chicca Roveri, compagna di Mauro e Calogero Germanà, capo della Squadra Mobile di Trapani nel 1988. Abbiamo letto le carte, guardato i servizi mandati in onda da Rtc, ascoltato i racconti dei famigliari, su tutti quelli di Maddalena, la figlia.
La giuria, composta da Arianna Ciccone, co-fondatrice del Festival Internazionale del Giornalismo; Enrico Deaglio, giornalista e scrittore; Maddalena Rostagno, scrittrice e Marco Rizzo, fumettista freelance, ha premiato il nostro prodotto – “Mauro Rostagno: ‘na camurria” – motivando così la decisione: “Dimostra spirito di iniziativa e capacità di documentazione, ed è realizzato con un taglio efficace. A dispetto di altri concorrenti, tratta con attenzione lodevole la vicenda processuale”.
E’ stato un onore, per noi, raccontare la vita di Mauro Rostagno. Il Festival Internazionale del Giornalismo ha voluto dedicare un premio a Mauro Rostagno riconoscendo il suo valore giornalistico: dagli schermi di una piccola emittente locale ha raccontato, con linguaggio semplice e ironico ciò che vedeva, dipingendo una Trapani infestata da malapolitica, mafia e massoneria. Lo ha fatto fino all’ultimo, con la schiena ben dritta, senza fare sconti a nessuno.
Da anni a Torino, città nella quale è nato, Acmos e Libera vorrebbero che il comune dedichi uno spazio della città alla memoria di Mauro Rostagno. Ci auguriamo che questo premio convinca tutti della necessità di questo passo. Per Mauro Rostagno, una voce libera. Per la sua memoria, ma, soprattutto, per Torino.
* Davide Pecorelli per “Narcomafie.it”
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