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Latina, processo “Andromeda” contro il clan Di Silvio

Di Elena Ganelli il . Lazio

Pesante ridimensionamento dell’impianto accusatorio nel processo “Andromeda” a carico di nove tra esponenti e affiliati alla famiglia Di Silvio ai quali, per la prima volta in assoluto, è stato contestato il reato di associazione a delinquere. Dopo oltre cinque ore di camera di consiglio questo pomeriggio il Tribunale di Latina ha emesso la sentenza accogliendo soltanto in minima parte le richieste del pubblico ministero, Marco Giancristofaro, il quale aveva sollecitato condanne per complessivi 116 anni di carcere. 
Il primo collegio penale (presidente De Angelis, a latere Ferri e Puccinelli) ha invece ridotto le pene a 22 anni e undici mesi di reclusione. A determinare tale ridimensionamento rispetto alla ricostruzione dell’accusa la mancata contestazione di un tentato omicidio e la diversa classificazione dell’associazione a delinquere, riconosciuta soltanto in forma semplice e a livello familiare. Sei le condanne per i reati di usura, estorsione, minacce aggravate e detenzione illegale di armi da sparo, tre le assoluzioni. La pena più alta quella per Costantino Di Silvio, detto Patatone, a sei anni e nove mesi, per il quale erano stati chiesti 18 anni. Sei anni e otto mesi per Giuseppe Pasquale Di Silvio, a fronte dei 16 chiesti dal pm. Tre anni per Armando Di Silvio, contro i 17 richiesti, tre per Ferdinando Di Silvio, per il quale ne erano stati chiesti 13. Un anno e dieci mesi per Samuele Di Silvio, un anno e otto mesi per Gianluca Mattiuzzo con la sospensione condizionale: per entrambi ne erano stati chiesti dieci. Assolti invece Giulia De Rosa, Carmine Di Silvio e Gerardo Scava per i quali è stata disposta l’immediata scarcerazione.Assolti dall’accusa di tentato omicidio, perché il fatto non sussiste Armando, Giuseppe Pasquale, Samuele e Ferdinando, ai quali è stato riconosciuto il 416, ma non nella forma in cui era stato contestato. Della famiglia l’unico promotore e organizzatore sarebbe Giuseppe Pasquale. Assolti dal vincolo associativo Patatone, Carmine, Mattiuzzo e De Rosa.
L’operazione “Andromeda”, condotta dalla Squadra mobile del capoluogo e portata a termine nell’ottobre 2010 con i nove arresti, era nata come conseguenza della guerra criminale tra gruppi rivali esplosa nel capoluogo pontino all’inizio del 2010, uno scontro senza esclusione di colpi che in appena tre giorni aveva fatto contare due omicidi e un tentato omicidio. Ma evidentemente il Tribunale non ha ritenuto fondata la tesi dell’esistenza di una vera e propria associazione a delinquere.

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