292969); -webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); “>Altri due comuni calabresi, quello di Mileto in provincia di Vibo Valentia e quello di Bagaladi in provincia di Reggio Calabria, sciolti per infiltrazioni mafiose. Con l’ultimo provvedimento del consiglio dei Ministri sale ad oltre 60 il numero dei comuni sciolti in Calabria, seconda regione dopo la Campania con quasi 90 enti commissariati, dal momento di entrata in vigore della legge nel 1991. Un provvedimento in cui si contemplano anche gli scioglimenti dei comuni di Casapesenna, Castelvolturno eCasal di Principe in provincia di Caserta. Comuni gli ultimi due dove avrebbero dovuto svolgersi le elezioni amministrative nel prossimo maggio e adesso sospese. Incredulo, si dichiara Federico Curatola, sindaco del comune di Bagaladi appena sciolto Castelvolturno eCasal di Principe in provincia di Caserta. Comuni gli ultimi due dove avrebbero dovuto svolgersi le elezioni amministrative nel prossimo maggio e adesso sospese. Incredulo, si dichiara Federico Curatola, sindaco del comune di Bagaladi appena sciolto. “Perché un’amministrazione giovane – scrive in una nota – che ha posto al centro i principi di legalità e trasparenza deve vedersi umiliata in questo modo? Perché una comunità che ha liberamente tributato l’80% del consenso alla mia persona ed ai ragazzi che mi accompagnano deve vedere annullata la propria volontà democratica? Le motivazioni potranno chiarirci – prosegue Curatola – il dubbio che adesso ci attanaglia, ma saremo fermi ed irremovibili nel tutelare la nostra immagine e quella del paese di Bagaladi, comunità da sempre onorabile e libera da qualsiasi tipo di condizionamento o pressione mafiosa”. Dunque il giovane primo cittadino annuncia battaglia a difesa dell’operato suo e della sua amministrazione, oltre che della onorabilità della comunità di Bagaladi.
Un provvedimento, quest’ultimo del Consiglio dei Ministri, che arriva solo poche settimane dopo quello in cui venivano sciolti altri sette comuni in Campania, Sicilia e Calabria: Recalmuto(AG), Pagani (SA), Gragnano (NA), Leinì (TO), Salemi (TP) e due nel reggino, Platì e Bova Marina, dove per altro vi era già un commissariamento, nel primo dal marzo 2011 e nel secondo dal novembre 2011 per dimissioni del sindaco a Platì e per dimissioni della maggioranza dei componenti del Consiglio Comunale a Bova Marina. In particolare proprio per questi due comuni della Locride, Bova Marina attualmente affidato al commissario straordinario Francesca Crea, e Platì attualmente affidato al commissario Massimo Mariani, lo scorso 30 marzo il Consiglio dei Ministri ha altresì deliberato l’affidamento della gestione dei comuni sciolti per infiltrazioni della ndrangheta ai componenti delle terne delle commissioni straordinarie,rispettivamente, per Bova Marina a Giovanni MELONI , viceprefetto, Franca TANCREDI – viceprefetto, Stefano TENUTA, funzionario economico finanziario e per Platì ad AnnaPALOMBI – viceprefetto, Antonietta D’AQUINO – viceprefetto e Giuseppe BELPANNO – funzionario economico finanziario.
Ed intanto anche a Palazzo San Giorgio, sede dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria, la commissione di accesso è al lavoro dallo scorso gennaio. Il pool, composto da Valerio Valenti, dirigente di seconda fascia dell’amministrazione civile del Ministero dell’Interno, del viceprefetto Antonio Giaccari e dell’ufficiale della Guardia di Finanza Michele Donega, sta accertando se vi siano o menocondizionamenti dell’azione amministrativa da parte della ‘ndrangheta. Ad agosto scorso il prefetto di Vibo Valentia, Luisa Latella, oggi commissario straordinaria al comune di Palermo per via della grave crisi economica dell’ente, aveva disposto l’accesso nel Comune di Mileto per verificare eventuali infiltrazioni mafiosenella gestione dell’ente. Il sindaco, Vincenzo Varone, allora aveva sostenuto che «l’amministrazione comunale ha agito nella massima trasparenza e nel pieno rispetto della legge».