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L’Aquila, tre anni dopo

Di redazione* il . Abruzzo

A distanza di tre anni dal terremoto che il 6 aprile colpi’ L’Aquila, il libro aperto sulla modalità di gestione dell’emergenza e post ricostruzione terremoto si arricchisce di un altro capitolo ombra. Un capitolo che presenta una sceneggiatura già vista: di nuovo al centro è una telefonata, questa volta tra due uomini delle istituzioni. Oggetto sono 10 milioni di euro per 150 Moduli Abitativi provvisori a Celano, comune fuori dal cratere. Moduli fantasmi e mai realizzati. Protagonisti, Filippo Piccone, sindaco dimissionario di Celano e Guido Bertolaso, ex responsabile Dipartimento Protezione Civile. Sulla vicenda Libera durante una conferenza stampa svoltasi a Paganica alla presenza di Gabriella Stramaccioni, direttrice nazionale di Libera e Angelo Venti, responsabile presidio Libera L’Aquila ha chiesto che si faccia chiarezza e trasparenza. Nel settembre 2009, proprio a Celano, dovevano essere costruiti tra i 150 e i 200 Moduli Abitativi provvisori, nonostante il comune abruzzese fosse fuori dal cratere sismico.
 
La protezione civile fece arrivare alle casse comunali oltre 2 milioni di euro per le opere di urbanizzazione, ma i Map non furono realizzati e nemmeno le opere di urbanizzazione.  Gran parte di quei soldi per l’emergenza terremoto si sono poi persi nei meandri e nelle pieghe del bilancio comunale. Risulta che la gara per le opere di urbanizzazione, indetta per settembre 2009, non si tenne perché il Comune di Celano non aveva titoli per la realizzazione dei Map. Ma allora, chi ha dato ordine al Comune , nonostante l’assenza dei requisiti minimi, di avviare la procedura per la realizzazione di ben 147 Map, per una spesa di oltre 10 milioni di euro?Altra stranezza è la modalità e i tempi di erogazione dei fondi. Il 6 agosto 2009 la Protezione civile avvisa il comune di Celano dell’assegnazione di 2,4 milioni di euro per le opere di urbanizzazione. Il decreto, però, viene emanato solo il 28 agosto. Sfumati i Map celanesi, nel novembre successivo la Protezione civile comunica al comune che viene autorizzato a utilizzare circa 700mila euro per interventi su case popolari e chiede la restituzione della somma rimanente, quasi un milione e mezzo di euro. Soldi che – inutile dirlo – ancora non vengono restituiti.
 
Libera nel denunciare la strana vicenda pone degli interrogativi : Chi ha autorizzato ad anticipare i soldi anche se il comune di Celano non aveva i requisiti ? E se i Moduli Abitativi non sono stati realizzati dove sono andati a finire i finanziamenti? Domande che attendo risposte chiare e trasparenti. Una trasparenza che continua ad essere una lontana chimera nella gestione della ricostruzione post terremoto.
 
Le celebrazioni per ricordare le vittime del sisma che ha lacerato la città portandosi via 309 persone, hanno avuto inizio il 4 aprile. Ma il momento più atteso è la fiaccolata che si è tenuto nella notte tra il 5 e il 6 aprile. Tutta la città si è data appuntamento, anche quest’anno, alla Fontana luminosa a mezzanotte e mezza. L’amministrazione comunale ha messo a disposizione delle navette nei punti nevralgici della periferia: Pile e Acquasanta e cimitero. Alle 3,32, a piazza Duomo, quattro donne hanno letto i nomi delle vittime del sisma.

* a cura di Libera


I video della conferenza stampa

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