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Monasterace, si dimette sindaco minacciato da ‘ndrangheta

Di redazione il . Calabria

 Si e’ dimesso il sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, di 57 anni, farmacista, vittima di un’intimidazione. Nella notte tra mercoledi’ e giovedi’ scorsi ignoti avevano sparato alcuni colpi di pistola contro la sua automobile. Lanzetta, subito dopo l’episodio, aveva definito l’attentato una ritorsione per la sua attivita’ politico-amministrativa. Nel giugno del 2011 il sindaco aveva subito un’altra intimidazione, con l’incendio della sua farmacia. Tanti i messaggi che in queste ore invitano il sindaco a continuare. Dal presidente della provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, alla Cgil che in una nota scrive:  Il Comitato esecutivo della CGIL Calabria, riunitosi a Lamezia Terme, ”ribadisce la propria solidarieta’ e vicinanza al sindaco di Monasterace (Rc), Maria Carmela Lanzetta, fatta oggetto per l’ennesima volta di una grave intimidazione ‘ndranghetista”. L’esecutivo regionale della CGIL ribadisce anche l’apprezzamento dell’azione amministrativa del Sindaco, particolarmente sensibile alle gravi condizioni di lavoro e criticita’ sociali che la recrudescenza della crisi propone”. La Cgil ad ogni livello ”sosterrà’ tutte le iniziative di mobilitazione democratica facendo sentire al Sindaco ed all’intera Amministrazione la propria vicinanza per proseguire serenamente nell’azione di Governo intrapresa e riconsiderare la sofferta decisione assunta”.

Avviso pubblico, la rete degli Enti locali e Regioni contro le mafie, ha recentemente presentato un rapporto sugli amministratori locali minacciati da mafie e illegalità e ha calcolato che solo nel 2010 sono stati 212 gli episodi di minacce e di intimidazioni di tipo mafioso e criminale ai danni di amministratori locali e personale della pubblica amministrazione. In Calabria sono 87 i casi censiti, ovvero il 41 % del totale. Di fronte alla paura, spiega poche ore dopo il primo cittadino di Monasterace, a volte serve una pausa di riflessione. Personale. «Quando succedono cose gravi come quelle successe a me in questi mesi, serve una pausa di riflessione, perché esprimere impressioni, alla fine si potrebbe essere smentiti. Bisogna solo stare fermi, per cercare di capire il contesto e le motivazioni. Certo, è difficile, per un sindaco proiettato a lavorare su diversi fronti, capire la direzione di provenienza di certi gesti. Io penso soltanto di avere sempre amministrato con equità, badando di camminare sempre sulla strada della trasparenza e della legalità». (“Quotidiano della Calabria”2 aprile 2012 – edizione cartacea)

Oggi gli spari, un anno prima l’incendio. I proiettili contro l’auto del sindaco sparati nella notte fra mercoledì e giovedì non sono il primo segnale di intimidazione ricevuto dal primo cittadino, in quota Pd. In piena notte nel giugno scorso ignoti avevano dato alle fiamme la sua farmacia. Ad accorgersi che stava succedendo qualcosa, nel silenzio quella notte, fu  uno dei figli del sindaco, il quale sentì un rumore di vetri
rotti proveniente dal piano terreno dell’abitazione e diede  l’allarme. Questo non è bastato per far alzare il livello d’allerta dal quel giugno del 2011 ad oggi. E le intimidazioni a carico del sindaco continuano. Gli spari, infatti, come l’incendio mirano a colpire direttamente la Lanzetta e non l’istituzione comunale, in generale. Un atto chiaro, rivolto  al primo cittadino. 

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