Caso Lombardo, Pd: chiederemo dimissioni se rinviato a giudizio
Reazioni incrociate e infuocate dopo la notizia di stamani sull’imputazione coatta per il presidente della Regione Sicilia,Raffaele Lombardo e il fratello Angelo, deputato nazionale dell’Mpa accusati di concorso esterno in associazione mafiosa (leggi qui la notizia integrale). Dopo le prime ore di silenzio anche i politici regionali fanno sentire la propria voce. «La Procura chiede l’archiviazione e il gip non e’ d’accordo. Noi abbiamo scommesso sul cambiamento e le riforme insieme a Massimo Russo, Caterina Chinnici, Marco Venturi, Giosue’ Marino, ma abbiamo anche una regola chiara e un riferimento etico rigorosissimo, che abbiamo sempre ribadito in tutta questa lunga vicenda giudiziaria: se dovesse esserci un rinvio a giudizio chiederemo a Lombardo di dimettersi. Non saremo secondi a nessuno per serieta’ e coerenza». Così il senatore del Pd Giuseppe Lumia, commenta la notizia dell’imputazione coatta del gip nei confronti del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo.
Intervistato dal Libera Informazione alla vigilia dell’appoggio al governo che definì “tecnico” in sostegno al movimento per le autonomie, nel 2009 il senatore Lumia aveva dichiarato: «Per quanto riguarda Lombardo, senza dubbi, se dovessero emergere circostanze diverse e ulteriori a quelle attuali, faremo una scelta naturale in linea con quello che abbiamo sempre fatto, negheremo l’appoggio al Lombardo quater».
Convinti sin dall’inizio che si tratti invece di un “inciucio” tutto strategico, fanno sentire oggi la loro voce gli esponenti di Sel e in linea con quanto chiedono sin dall’inizio dell’inchiesta che coinvolge Lombardo, fanno sapere attraverso la voce di Erasmo Palazzotto, segretario regionale di Sinistra Ecologia e Liberta` che: “Raffaele Lombardo si deve dimettere, solo questo gesto potrebbe ridare dignita` alla politica nella nostra regione”. Già nel 2009 a Libera Informazione, Claudio Fava in merito all’inopportunità di sostenere un governo targato Lombardo, aveva ricordato che “Quando avvenne qualcosa di simile per Totò Cuffaro, ben prima dei due
gradi di processo, delle sentenze, il centrosinistra aveva chiesto a
gran voce le dimissioni, facendo notare come fosse incompatibile e
inopportuna la sua permanenza in quel ruolo pubblico, quando le indagini
parlavano chiaro”.
Una richiesta che arriva anche dall’Italia dei Valori e dal futuro candidato a sindaco di Palermo, Fabrizio Ferrandelli – che afferma: ‘La Sicilia non puo’ permettersi di avere un altro presidente della Regione rinviato a giudizio per mafia”. In sordina ribadiscono la loro fiducia nell’operato della magistratura anche gli esponenti siciliani di Futuro e Libertà ma Carmelo Briguglio vice presidente dei deputati finiani e coordinatore regionale del partito in Sicilia fa sapere di essere convinto “convinto che Raffaele Lombardo non e’ mafioso ne’ complice di mafiosi e dai rapporti politici e umani che ho intrattenuto con lui ne ho tratto la convinzione profonda di persona e presidente della Regione corretto e onesto”.
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