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Casapesenna, il riesame scarcera il sindaco accusato di collusione con clan

Di redazione il . Campania

 Era stato tratto in arresto nell’operazione che lo scorso 10 febbraio aveva portato gli uomini della Dia di Napoli a procedere  nei confronti di esponenti del clan  e di politici che avrebbero fatto parte del gruppo capeggiato da Michele Zagaria, arrestato il 7
dicembre 2011. Ma il tribunale del riesame ha definito “congetture” le accuse di collusione con il clan, mosse dagli investigatori e confermate dal giudice per le indagini preliminari e ne dispone la scarcerazione.

L’ottava sezione del Tribunale con  presidente Vincenzo Lomonte, giudici Maria Grassi e Daniela Cortucci, ha ribaltato l’ordinanza del Gip Maria Vittoria Foschini e il lavoro della direzione distrettuale antimafia partenopea (pm Giovanni Conzo e Catello Maresca)

Le accuse del Gip

Secondo il giudice per le indagini preliminari, Fortunato Zagaria era accusato «di violenza privata nei
confronti del precedente sindaco del Comune casertano, Giovanni Zara.
Secondo l’accusa, a quest’ultimo, durante il suo mandato, era stato
“consigliato” ripetutamente da Fortunato Zagaria, anche a nome del
‘boss’, di non assumere iniziative pubbliche contro la camorra, perche’
erano sgradite a Michele Zagaria». Due mandati, poi un’interruzione, poi
di nuovo sindaco dal 2009, un passato nel Pdl anche se ora il sindaco
si definisce “apolitico”, Fortunato Zagaria, quando venne arrestato il
superlatitante sul suo territorio disse:  “Spero sia una lezione per i
giovani e per chi, in questa terra, resta facilmente affascinato dalla
camorra. Spero faccia capire che il conto si paga sempre”.  “Certo sono
dispiaciuto che alcuni concittadini lo abbiano coperto e, dunque,
aiutato – aggiunse – ma l’importante e’ che lo abbiano preso”.  
Nell’indagine condotta dal capo della Dda di Napoli Federico Cafiero de
Raho erano stati coinvolti anche altri assessori e consiglieri comunali di
Casapesenna  ed è già stata avviata la procedura di scioglimento
dell’amministrazione comunale. Il comune di Casapesenna, in provincia di
Caserta, è stato in passato sciolto per Camorra nel 1991 e nel 1996.

Ma adesso il tribunale del riesame rivede quelle stesse affermazioni che portarono ad ipotizzare “pressioni” sul vicesindaco Zara come frutto di contrasti di natura privata. Nell’interrogatorio Zagaria avrebbe “ negato di aver riportato le frasi
minacciose rivoltegli dai due sconosciuti, ma ha precisato aver detto
allo Zara di temere per la propria incolumità personale”. Probabile il ricorso da parte della procura partenopea contro questa decisione.

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