Placido Rizzotto ritrovato grazie alla collaborazione dei corleonesi con la Polizia di Stato
Dopo 64 anni dall’omicidio, il Vicario della Questura di Palermo Maurizio Agricola ha ufficialmente annunciato che è stato identificato, con certezza, il corpo di Placido Rizzotto, sindacalista corleonese che è stato ucciso dalla mafia corleonese il 10 Marzo del 1948. Come ha spiegato il Dirigente del Commissariato di Corleone Filippo Calì “dal 2008 i familiari hanno sempre chiesto di poter dare degna sepoltura a Placido Rizzotto. Da allora con il personale del commissariato e grazie al rapporto di fiducia che c’è tra la Polizia di Stato e i cittadini corleonesi, tramite le indicazioni fornite da alcuni anziani, abbiamo individuato un sito su Rocca Busambra. Questo luogo indicatoci come il cimitero della mafia corleonese”.
Si tratta di una “foiba” di circa 50 metri di profondità, fondamentale è stata la collaborazione da parte dei Vigili del Fuoco per il recupero dei resti, nello stesso sito sono state rinvenute varie ossa di altri soggetti. Ci sono voluti due anni di lavoro per la scientifica che ha usato la migliore tecnologia internazionale per comparare i resti prelevati con quelli del padre Carmelo Rizzotto. Ricordiamo che l’indagine è stata portata avanti con il Tribunale di Termini Imerese.
“Una giornata storica per Corleone ed i corleonesi – ha dichiarato il Sindaco di Corleone Antonio Iannazzo. Lo Stato ha vinto di nuovo contro le mafie annullando la prepotenza di Liggio che quel 10 marzo 1948 ordinó di buttarlo nella “ciacca” affinché non si ritrovasse più. Dopo vari tentativi oggi il risultato”. Il nipote Placido Rizzotto ha affermato che oggi è un “grande giorno per la famiglia Rizzotto, accertata la verità sulla sparizione di Placido Rizzotto, l’impianto accusatorio della famiglia e di Carlo Alberto Dalla Chiesa è stato finalmente confermato.” L’allora Capitano Carlo Alberto Dalla Chiesa aveva fatto delle indagini che si sono concluse il 18 dicembre 1949, i Carabinieri avevano individuato il corpo, grazie al riconoscimento dei familiari di alcuni oggetti personali, e accusato i mandanti e gli esecutori dell’omicidio. Nel rapporto Dalla Chiesa si descrive proprio il sito: “Dopo alcune ore di ricerche alfine, occultata da una punta rocciosa che lo sottraeva alla vista dei meno pratici dei luoghi, venne rinvenuta una specie di foiba dall’ingressi molto ristretto, ma della quale non riusciva a scorgere il fondo. Una grossa pietra venne allora calata con una fune lunga 50 metri circa…” Ma la magistratura di allora non diede Giustizia a Placido e alla sua famiglia, infatti tutti assolti per insufficienza di prove. Quindi oggi è doveroso ricordare anche Dalla Chiesa che insieme alla famiglia e ad alcuni giornalisti avevano già allora scoperto la verità.
“La Cgil – a firma del Segretario della Camera del Lavoro di Corleone Dino Paternostro e il Segretario della Camera del Lavoro Maurizio Calà – ringrazia per il brillante risultato la Polizia di Stato e la Magistratura, che hanno condotto indagini rigorose, coronate da questo importante successo. Placido Rizzotto è un martire della lotta per la democrazia e per la libertà in Sicilia, che la Cgil sta ricordando a Corleone con delle iniziative cominciate oggi e che si concluderanno domani, con una manifestazione in piazza Garibaldi”.
Trackback dal tuo sito.