Mafia: Cancellieri, si espande al Nord. Aumenta la “legalità debole”
Le organizzazioni criminali di stampo mafioso proseguono nella loro sotterranea infiltrazione anche nelle economie del Nord Italia con un’aggravante che non puo’ che preoccupare: il lento cedimento, anche nelle regioni settentrionali, della tenuta sociale della popolazione. L’allarme e’ stato lanciato stamane dal ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, nel corso di una audizione alla Commissione parlamentare antimafia.
In particolare, ha detto il responsabile del Viminale, a preoccupare e’ la pervasivita’ delle organizzazioni ‘ndranghetiste pronte a utilizzare, anche al Nord, metodi sperimentati in Calabria. Tanto che la Cancellieri ha sostenuto che occorre ”rivisitare seriamente la considerazione che il trasferimento al nord delle mafie, specie di quella calabrese, non comporti il rischio di uno stabile radicamento, in assenza di ‘controllo militare’ del territorio e di un brodo culturale favorevole. Intanto, recenti analisi investigative – ha aggiunto Cancellieri – guardano con preoccupazione all’affermarsi, anche oltre i confini del Mezzogiorno, di atteggiamenti omertosi che sembrano replicare stili comportamentali tipici di scenari a legalita’ debole”. Proprio una recente indagine antimafia, ha poi detto il ministro Cancellieri, tra gli imprenditori coinvolti come parti lese ha fatto emergere ”la pressoche’ totale assenza di segnali reattivi. Infatti, solo uno dei 199 operatori economici, vittime di atti di aggressione avrebbe sporto denuncia”.
La Cancellieri ha quindi aggiunto che le associazioni ‘ndranghetiste ”avrebbero esportato nei territori lombardi metodi gia’ in uso nei territorio d’orgine, attraverso il ricorso ad attentati esplosivi, ad incendi, a danneggiamenti di cantieri, e altri comportamenti delittuosi”.
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