Figlia metronotte ucciso chiede riconoscimento vittima mafia
Ignazio Aloisi, guardia giurata di
44 anni, fu ucciso con tre colpi di pistola il 27 gennaio del
1991 a Messina. L’uomo avrebbe pagato con la vita la
collaborazione data agli investigatori per identificare gli
autori di una rapina al casello autostradale di Tremestieri. Tra
i banditi c’era anche Pasquale Castorina, condannato per mafia,
che ordino’ l’omicidio. Nonostante siano passati 21 anni la
figlia del metronotte, Daniela Aloisi, non ha ottenuto il
riconoscimento lo status di vittima di mafia. ”Chiedo che dopo
tanti anni di ritardi – ha detto – mio padre, la cui memoria e’
stata piu’ volte infangata, abbia riconosciuto il suo
sacrificio”.
I parenti di Aloisi hanno chiesto il riconoscimento del
ministero dell’Interno nel 1993. in prima battuta fu rigettata
per scadenza dei termini. La richiesta fu ripresentata dopo la
sentenza d’appello dl 1995, ma in quel caso l’iter fu bloccato
dal fatto che durante il secondo grado Castorina disse che
Aloisi era stato il suo basista nella rapina e non si era
mostrato soddisfatto della spartizione del bottino.
Quattro anni fa le indagini furono riaperte e sfociarono in
un processo per calunnia nei confronti di Castorina per cui fu
dichiarata la prescrizione del reato. L’ultima richiesta e’
stata inoltrata ad aprile scorso ma ancora il ministero non si
e’ pronunciato
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