La Sicilia e le truffe: sigilli ad un albergo di lusso
Un sogno che finisce in frantumi. Come tante cose belle della Sicilia c’è l’altra faccia della medaglia, quella che dovrebbe fare impallidire dalla vergogna. Ma quasi sempre così non è. A rompersi con il sequestro di un albergo di lusso e la notifica di 13 avvisi di garanzia per truffa aggravata, è stato lo scenario che da qualche anno riempie l’entroterra della campagna di Mazara del Vallo dove si è insediato un fantastico hotel, uno di quelli per “ricconi”, dove una suite veniva data per quasi 5 mila euro al giorno, ed era anche difficile trovarne una libera, una struttura arabeggiante e molto lussuosa, il Kempinsky Giardino di Costanza. Sembrava che niente potesse guastare la festa per quella magnificenza di albergo posto tra verde colline, vicino al mare, baciato dal sole, nonostante magari la strada per arrivare al Kempinsky non sia delle migliori, e strada facendo è facile incontrare qualche discarica abbandonata, e però da molti anni è qui che i ricconi di mezzo mondo vengono a rifugiarsi, a nascondersi, passato il cancello tutta un’altra storia, altra atmosfera, giardini, cascate di acqua, piscina, una sorta di oasi nel mezzo di un territorio nemmeno tanto eccelso. Dietro quel cancello è stato ricreato uno di quegli ambienti che si addicono alla Sicilia, quella più vera, incontaminata.
Adesso sono momenti tristi per il super albergo. E’ finito infatti sotto sequestro. Il nucleo regionale di tutela della spesa di Palermo, appartenente alla Guardia di Finanza siciliana, comandato dal maggiore Fabio Ranieri, per ordine della procura di Marsala, ha posto i sigilli all’albergo e alla società proprietaria. Una indagine su una maxi truffa e non poteva essere che maxi considerato quello di cui si sta scrivendo. A coordinare le indagini è stato il sostituto procuratore della Repubblica di Marsala, dott. Dino Petralia, il valore del sequestro è superiore ai 13 milioni di euro. Per la truffa si superano i 100 mila euro. Il «Kempinski Giardino di Costanza», è un resort di 99 stanze, risultato di un investimento fatto dalla società Medieterranea (il Kempinsky è arrivato dopo, si tratta di un network turistico che ha sparse nel mondo 52 strutture ma da tempo sembra che erano in crisi i rapporti con la società che aveva costruito l’albergo) e che ha usufruito di capitali pubblici quanto privati, e secondo la magistratura di mezzo ci sarebbe stata la cresta sui soldi pubblici. Presidente della società che realizzò il resort, Mediterranea spa, dentro la Sicily House, è Giovanni Savalle, di Castelvetrano, l’ultima sua frontiera era stata la realizzazione a servizio dell’hotel di un altrettanto magnifico campo da golf e si pensava anche di un approdo turistico “dedicato” al super hotel, e a Mazara del Vallo si favoleggiava sul turismo d’elite. Di recente la società aveva aumentato il capitale, portando la spa da sette milioni 646 mila euro a nove milioni e parallelamente Sviluppo Italia, che di Mediterranea detiene dall’ottobre 2005 il 22%, ha dato il via al potenziamento al 30% della propria quota nella società. Il resto dei soldi sono giunti da Cipe. Il campo da golf mai nato doveva essere di 46 milioni di euro (26 privati e 20 pubblici), sarebbe stata coperta una superficie di 120 ettari, accanto al campo da golf doveva nascere un residence di lusso e un’impresa agricola.
Tra le società coinvolte nel sequestro, oltre a Mediterranea, Sicily House e Sviluppo Italia, vi sono Solimar, Sicilcostruzioni. Il grosso del sequestro ha colpito la proprietà del gruppo Savalle Norrito cui è da ricondurre il controllo delle società coinvolte. La truffa sarebbe stata compiuta ai danni di finanziamenti concessi nell’ambito del Por Sicilia.
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