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Geografia mafiosa

Di redazione il . Istituzioni

Andare a Genova con un’idea chiara di cosa siano le mafie, oggi, nel nostro Paese. Incontrarsi in Liguria, 17 anni dopo la prima Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno, per « mettere la propria esperienza, l’entusiasmo di tanti giovani e la loro domanda di futuro, al servizio della causa della legalità e della giustizia, in una terra di grandi tradizioni democratiche» – come scrive il presidente onorario di Libera, Nando dalla Chiesa. Tanti i motivi che portano nella città, porta d’Europa, a ribadire l’impegno contro mafie e corruzione in questo Paese. Ma tante e radicate ancora sono le famiglie, i clan, i mandamenti in cui è articolata la presenza delle mafie nel nostro Paese, non soltanto al Sud e non soltanto da parte delle mafie “nostrane”.

Nel numero 85 del supplemento di informazione “Verità e Giustizia”si da il via al conto alla rovescia per la giornata di Genova che non è una manifestazione ma una tappa di un percorso che dura 365 giorni all’anno. Libera Informazione, a partire dal dossier di Libera sulla Liguria, rilancia l’approfondimento in vista del 17 marzo con uno speciale “Mafie e antimafia in Liguria” che è già on line, a puntate, sul portale. A partire, dalle parole del presidente onorario di Libera, Nando dalla Chiesa, che nel suo editoriale al dossier scrive «Ogni giornata della Memoria e dell’Impegno lascia nella città in cui si svolge un tesoro di relazioni sociali, di sensibilità civile, di coinvolgimento personale e collettivo.  Lascia la città ospite più ricca, così come più ricca e responsabile diventa Libera attraverso queste giornate e i rapporti costruiti con città tanto diverse. Che la primavera arrivi e faccia sbocciare una nuova coscienza collettiva contro la mafia. Che lo faccia ovunque partendo da Genova».   Andiamo a Genova senza dimenticare ancora le autorevoli analisi della Relazione annuale della Direzione nazionale antimafia che abbiamo già approfondito nel precedente numero di “Verità e Giustizia” e che in questo  proponiamo in una veste grafica significativa.

E mentre da un lato i numeri ufficiali raccontano di una “Holding criminale” che opera nel Paese, condizionando politica e economia, rischiano di essere indeboliti gli strumenti di contrasto, come l’intelligence nata nel 1992 e fortemente voluta dal magistrato Giovanni Falcone, la Direzione investigativa antimafia. Dentro al supplemento d’informazione il racconto del convegno organizzato dai sindacati in occasione del ventennale della nascita della struttura. Una occasione per ribadire le difficoltà e i pericoli che corre la Dia sottoposta oggi a tagli economici e di risorse umane che la renderanno meno efficace in futuro a fronte degli importanti risultati raggiunti in questi anni: fra confische e sequestri di beni, provvedimenti giudiziari antiriciclaggio e arresti di latitanti. Quasi assente al convegno la grande stampa, i destini della Dia, ad oggi sono affidati all’impegno personale di qualche politico e al sostegno della società civile. Nel silenzio generale, gli uomini e le donne della Dia continuano a fare il proprio lavoro, rischiando ogni giorno la vita.  

“Verità e Giustizia” n°85 è disponibile sul portale nell’apposita sezione, in alto a destra. E’ possibile riceverla via mail: clicca qui per iscriverti alla newsletter

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