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Sulla maternita’ la Lei fa un passo indietro, ma rimane il nodo precari

Di Articolo21* il . Rassegne

 La denuncia alla fine ha sortito l’effetto sperato. Con un comunicato
diramato oggi il Dg Rai, Lorenza Lei, si dice oggi disposta a rivedere
“la contestata clausola sulla maternità” togliendola dai contratti, per
una diversa formulazione che non urti la suscettibilita’ fatta salva la
normativa vigente che non e’ nella disponibilita’ della Rai poter
cambiare”. Una prima piccola vittoria dunque da parte del coordinamento
di giornalisti precari che va sotto il nome di Errori di stampa.

La
denuncia rimbalzata ieri di sito in sito e in seguito sulle pagine dei
giornali ha infatti scatenato il fuoco di fila di prese di posizione,
comunicati, dichiarazioni politiche e sindacali. Non ultima da parte
dello Slc-Cgil che oltre a soffermarsi sulla clausola in questione pone
l’accento sul proliferare di contratti atipici all’interno dell’azienda
pubblica: “ Come Slc insieme a Nidil Cgil abbiamo tentato di avviare una
discussione per regolamentare il mare di contratti atipici presenti in
Rai, ponendo anche la questione della clausola sulla maternita’:
argomento fino ad ora difficile, proprio per le caratteristiche dei
contratti adottati e le resistenze dell’azienda. A luglio, in un Accordo
sulla stabilizzazione dei tempi determinati, siamo solo riusciti a
citare l’argomento, senza pero’ affrontarlo. Ben venga dunque l’azione
di questi lavoratori che hanno trovato il coraggio di ribellarsi
accendendo l’attenzione sul tema dei diritti fondamentali, soprattutto
se questo ci aiuta a sollevare con piu’ forza la questione della
precarieta’ delle donne e degli uomini che lavorano in azienda.”

E
sulla precarietà ripartono al contrattacco anche i giornalisti di Errori
di stampa: “ Chiediamo pero’ – come avevamo gia’ fatto nella nostra
lettera aperta lanciata ieri – che la revisione riguardi interamente i
contratti-truffa imposti ai colleghi giornalisti che lavorano nei
programmi di rete. Contratti da “consulente”, “presentatore-regista”,
“autore-testi”, che di fatto mascherano un lavoro giornalistico a tutti
gli effetti. Questi contratti instaurano dei rapporti tra precari e
azienda di “finto lavoro autonomo” e sono inaccettabili. Chiediamo
ancora e con forza alla direttrice Lorenza Lei di rivederli e aggiungere
nuove tutele per i lavoratori: la possibilita’ di inserire l’Inpgi in
fattura, la possibilita’ di veder riconosciuto il praticantato
giornalistico, politiche piu’ eque per i rimborsi spese ed esplicito
riferimento all’attivita’ giornalistica nella mansione”.
Come
dire… vincere una battaglia non vuol dire aver vinto la guerra. Si
affilano dunque le armi.

Da questa mattina Errori di stampa lancia la
nuova campagna… l’intento? Raccogliere storie di giornalisti precari
Rai da mettere insieme e consegnare al Dg Lei a breve.

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