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Messico, arrestato “El Viejito”, colpo al Cartello di Sinaloa

Di Gaetano Liardo il . Internazionale

E’ stata un’operazione di intelligence quella portata a termine dalla polizia federale messicana lo scorso lunedì contro uno dei “kingpin” del traffico di droghe sintetiche. Jaime Herrera Herrera, conosciuto come “El Viejito” è stato arresto nello stato di Sinaloa. Gli investigatori messicani lo considerano come uno dei maggiori produttori e trafficanti di metanfetamina, al servizio del Cartello di Sinaloa, uno dei principali del paese. Herrera era ricercato anche dagli Stati Uniti per il traffico di droghe sintetiche verso Los Angeles e gli stati del sud. Per gli esperti messicani e statunitensi si tratta di un grosso colpo al Cartello di Sinaloa, che negli ultimi anni stava diversificando i traffici in cerca di nuovi profitti.

Nel rapporto annuale che fotografa la galassia criminale messicana, il centro di analisi e intelligence Stratfor sottolinea l’importanza della metanfetamina per i narcos. Dal 2011 «il Cartello di Sinaloa è emerso chiaramente come il principale produttore di metanfetamine del paese. La maggior parte delle tonnellate di precursori chimici sequestrati dalle autorità messicane – si legge nel rapporto – appartengono verosimilmente al Cartello di Sinaloa». Inoltre, aggiunge Stratfor: «a causa delle operazioni del governo, e di altre operazioni per smantellare i laboratori di metanfetamina, il gruppo ha iniziato a dirottare parte della produzione di metanfetamina in Guatemala dalla fine del 2011».

Per la stampa messicana, l’arresto di El Viejito sarebbe un passo in più per fare terra bruciata attorno al super-latitante Joaquìn Guzman, detto El Chapo. Il leader incontrastato del Cartello di Sinaloa, braccato dalla polizia messicana e dalla Dea americana, che è sempre riuscito a salvarsi dai blitz. Il Messico continua ad essere schiacciato nella morsa della guerra contro i narcos. Sono sette i principali gruppi che operano nel paese, specializzati nel trafficare la cocaina colombiana verso gli Stati Uniti e l’Europa. Tra questi, come sottolinea il rapporto di Stratfor, si assiste ad una vera e propria polarizzazione delle forze in campo. «Nell’ultimo anno (il 2011 ndr) è diventato evidente che è in corso una polarizzazione tra i cartelli del paese. Molti dei piccoli gruppi sono stati inglobati dal Cartello di Sinaloa, che controlla buona parte del Messico occidentale, e dai Los Zetas, che controlla buona parte del Messico orientale. Mentre è stato detto molto sulla fluidità del panorama dei cartelli messicani – aggiunge il rapporto – questi due gruppi si sono solidificati come le forze predominanti del paese».

I Los Zetas e il Cartello di Sinaloa, nonostante i numerosi e importanti arresti tra le loro fila, stanno diventando i protagonisti dello scenario criminale messicano. Capaci di spostare enormi quantitativi di sostanze stupefacenti, dalla cocaina alle droghe sintetiche, di minacciare o corrompere le autorità dei singoli stati messicani, e di compromettere la stabilità di tutto il paese. Capaci, inoltre, di stringere solide e proficue alleanze con altri gruppi criminali e terroristici. Come nel caso del rapporto fiduciario, quasi esclusivo, con la ‘ndrangheta calabrese, diventata negli ultimi anni uno dei principali broker del traffico di cocaina verso l’Europa.

Proprio per contrastare questo legame perverso ieri a Città del Messico è stato siglato un importante protocollo tra la Procuradoria General messicana e la Direzione nazionale antimafia italiana. Il documento, che amplia il precedente accordo del 2004, punta ad una maggiore collaborazione tra le due istituzioni. Il procuratore Grasso e la controparte messicana Marisela Morales mirano ad ampliare lo scambio di informazione in materia di narcotraffico, riciclaggio di denaro sporco e traffico di armi ed esseri umani. Inoltre, il nuovo protocollo, prevede l’aggiornamento e la formazione sui temi della confisca dei beni e sulle tecniche antiriciclaggio sviluppate in Italia.

Un importante passo avanti nel contrasto alla criminalità organizzata transnazionale.

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