Dda Caltanissetta, sequestrati beni per 5 milioni di euro
Un altro sequestro ai danni dell’imprenditore catanese Antonio Padovani, molto attivo nel mercato delle scommesse e dei video poker anche nel territorio nisseno. Dopo il blocco di beni per un valore di circa 40 milioni di euro, messo a segno a metà dicembre, gli uomini del Gico della guardia di finanza di Caltanissetta e quelli del servizio centrale investigativo criminalità organizzata di Roma hanno apposto i sigilli a tre società, tutte riconducibili all’imprenditore cinquantanovenne. Un’operazione, questa volta, da 5 milioni di euro. Un patrimonio, quello di Antonio Padovani che, stando ai magistrati della Dda di Caltanissetta, sarebbe il frutto di accordi costanti, conclusi con i clan mafiosi di diverse zone siciliane.
Gli inquirenti, anche nel corso del blitz Atlantide – Mercurio di tre anni fa, ricostruirono i legami dell’imprenditore con il gruppo gelese dei Madonia. Proprio per quell’inchiesta l’uomo ha subito, in primo grado, la condanna a 4 anni di reclusione. Che qualcosa non quadrasse negli affari del gruppo Padovani era noto ai magistrati che, da anni, indagano sulle mosse delle società riconducibili all’imprenditore di Sant’Agata Li Battiati. Le sue attività, nel corso del tempo, si sono estese ben oltre i confini siciliani giungendo anche nella capitale.
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