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San Giovanni in Fiore, lettere intimidatorie al sindaco Barile e alla giunta

A cura de "Il Crotonese"* il . Calabria

Dal mare alla montagna, le cose non cambiano quando si tratta, purtroppo, di intimidazioni agli amministratori. A detenere il triste primato è il sindaco di San Giovanni in Fiore il quale, proprio venerì ha denunciato una nuova intimidazione nei suoi confronti. Si tratta di una lettera minatoria e anonima arrivata al primo cittadino di San Giovanni in Fiore,  Antonio Barile, contenente intimidazioni alla sua persona e alla famiglia, agli assessori comunali e anche al presidente del Civico Consesso.
Ne ha dato notizia lo stesso sindaco ai giornalisti della città convocati per una conferenza stampa nella quale ha voluto replicare alle accuse rivoltegli in un pubblico manifesto del centrosinistra locale, di aver praticato del “becero clientelismo” a proposito di alcuni incarichi attribuiti negli ultimi tempi.
“È un vero sciacallaggio politico quello portato avanti da questo pseudo centro-sinistra locale – sottolinea Barile -. Affermare che nei giorni della morte dei cinque ragazzi periti nell’incidente stradale della notte di Natale, ho fatto “un colpo di mano” scegliendo in “maniera privata uno staff e un comitato tecnico”, non può essere altro che sciacallaggio politico. Vergogna. Si negano al pubblico confronto e poi utilizzano sistematicamente la denigrazione . Noi ci sentiamo la coscienza a posto. Stiamo operando quotidianamente per cercare di risollevare le sorti della nostra città, nell’interesse collettivo. Accuse come queste – dice il Sindaco -, lanciate da chi per decenni ha amministrato la città producendo i guasti che sono sotto gli occhi di tutti, hanno lo scopo non di criticare ma di calunniare e offendere. Per questo stiamo valutando la possibilità di querelare gli autori del manifesto”.
“Di per sé – ha continuato Barile –  le accuse lanciate non meriterebbero neanche una risposta, ma poiché amministriamo su mandato dei cittadini, a loro vanno spiegate le nostre scelte, proprio perché non si creino equivoci.  Noi lo facciamo ogni cento giorno con l’appuntamento pubblico “La giunta in piazza”, con la trasmissione in diretta televisiva e sul web dei consigli comunali, cosa che loro non hanno mai fatto, e attraverso le comunicazioni istituzionali. Davvero i nostri avversari politici non sanno più a che santo votarsi e ogni scusa è buona per criticare. Non hanno rispetto per niente e per nessuno, nemmeno per questo particolare periodo e mai verificatosi prima, nel quale il sindaco e l’amministrazione sono destinatari di continue e sempre più cattive lettere minatorie e invece di stringersi attorno al primo cittadino, come dovrebbe fare la politica nobile, trovano occasioni per distogliere l’attenzione calunniando la figura istituzionale del Sindaco che avrebbe partecipato ai funerali ma con la testa sarebbe stato agli imbrogli da fare in Comune”.
Barile, ritiene che il centrosinistra “non ha mai digerito la sconfitta elettorale e cerca in ogni modo di creare scompiglio. Pensano di sfiancarci fino a farci decidere di lasciare. Non sarà così. Noi siamo ben determinati ad andare avanti e il nostro unico obiettivo è rendere un servizio che faccia crescere la città”. Nel pomeriggio, dopo l’incontro con i giornalisti, il sindaco, facendo rientro a casa, ha trovato un’altra lettera di minacce nella cassetta della posta, senza alcun timbro postale.

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