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Reggio Calabria, in aumento i reati di mafia

Di Anna Foti il . Calabria

  “La Procura reggina sottodimensionata e gravata dalle criticità ormai annose quali scoperture di organico e mole di arretrato, pur non registrando dei miglioramenti quantitativi registra dei risultati eccezionali in termini di impegno e lavoro”. E’ lo stesso presidente  della Corte di Appello di Reggio Calabria, Bruno Finocchiaro, nel suo intervento di apertura dell’inaugurazione dell’anno giudiziario presso la Corte di Appello di Reggio Calabria, ad evidenziare il particolare sforzo ed il grande impegno profuso da parte di tutte le professionalità per l’amministrazione della giustizia nel reggino. Impegno che, dato il contesto territoriale in cui sono in aumento i reati mafiosi, risulta essere fortemente orientato al contrasto proprio al crimine organizzato. Sui significativi risultati raggiunti, nonostante il clima di pesanti intimidazioni, si è poi soffermato il procuratore Generale presso la Corte di Appello di Reggio, Salvatore di Landro che non ha mancato di sottolineare come a due anni dalle bombe in Procura a Reggio ancora nessun mandante sia stato individuato.

    Il dettagliato rapporto nella sezione relativa all’attività della Direzione distrettuale antimafia a cura del procuratore capo della Repubblica a Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, tra le difficoltà oggettive per l’operato della sua procura cita ‘la forza numerica ed economica della ndrangheta con ‘cittadine di 10.000 – 15.000 abitanti con 300 – 400 affiliati ai locali di ndrangheta, numero che probabilmente oggi – si legge nel rapporto – si raggiunge con difficoltà anche a Palermo. L’indice di densità criminale, dunque relativo al coinvolgimento a diverso titolo, in attività illecite, è stimato al 27% della popolazione a fronte del 12% in Campania, del 105 in Sicilia e del 2% in Puglia’.

    Altro dato è il fatturato che, secondo le stime Eurispes, nel 2007 è stato di oltre 43 miliardi di euro.

    L’amministrazione della Giustizia si conferma, anche e soprattutto in riva allo Stretto, presidio fondamentale per il rispetto dei diritti fondamentali della persona e strumento imprescindibile per l’affermazione delle Libertà e della democrazia. Tuttavia la criticità predominante, infatti, è costituita dalla mole di processi pendenti nove milioni su scala nazionale, oltre diciassettemila quelli penali, oltre 21 mila quelli civili e oltre 12 mila quelli incardinati di fronte al Giudice di pace nel distretto reggino. La carenza di risorse, le scoperture di organico continuano a farsi sentire mentre si avvicina la frontiera dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione, nel programma ministeriale della quale la Procura di Palmi è già stata inserita. Si registra altresì l’esigenza di una nuova organizzazione delle circoscrizioni giudiziarie e si ripropone all’attenzione anche la situazione di sovraffollamento delle carceri negli istituti penitenziari di Reggio Calabria, Palmi e Laureana di Borrello.

    L’intervento di Bruno Finocchiaro, presidente facente funzioni della corte di Appello di Reggio Calabria, dopo il pensionamento anticipato di Luigi Gueli è stato seguito poi da altri autorevoli esponenti: Paolo Auriemma per il CSM, Luigi Frunzio per il Ministero di Giustizia, Alberto Panuccio, per gli avvocati del Distretto in protesta, che dopo aver avuto la parola ha lasciato l’aula, Iside Russo per l’ANM, Antonino Scordo per l’associazione nazionale Giudici di Pace, Vincenzo Cardamone per la Federmot (Federazione nazionale Magistrati Onorari del Tribunale), Antonino Siviglia per l’AIGA (Associazioni Italiana Giovani Avvocati). L’avvocato Alberto Panuccio, presidente dell’Ordine di Reggio Calabria questa mattina unico rappresentante dell’ordine forense di tutto il Distretto della Corte di Appello, dunque degli Ordini di Reggio Calabria, Palmi e Locri, invece ha lasciato l’aula dopo il suo intervento in segno di protesta. “Assistiamo ad una sorta di delegificazione che pregiudica l’integrità della nostra professione che, invece, attende una riforma coerente e unitaria e non dei provvedimenti singoli orientati a criteri esclusivamente economici e non improntati a valori giuridici, ha spiegato”.

*www.reggiotv.it

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