‘Ndrangheta in Val d’Aosta, istituita commissione consiliare speciale
Anche la Valle d’Aosta si doterà di una commissione consiliare speciale sulle infiltrazioni mafiose. La seduta del Consiglio Regionale di ieri (nella foto la sede di Palazzo Regionale), mercoledì 25, ha infatti approvato all’unanimità la risoluzione presentata dal gruppo di minoranza Alpe. La commissione sarà composta da sette consiglieri regionali (due dei quali appartenenti alle forze politiche di minoranza) ed entro il 31 ottobre dovrà presentare al Presidente del Consiglio regionale Albert Cerise una relazione. Dalla stessa si dovranno evincere i settori maggiormente a rischio di infiltrazioni (o all’interno dei quali si siano già verificati episodi); le strategie da attuare per entrare in sinergia con apparati simili presenti in altre realtà d’Italia; le attivirà di studio e le proposte pratiche amministrative (nonché interventi normativi) che possano creare argini di contrasto del fenomeno.
La commissione consiliare speciale sulle infiltrazioni mafiose si affianca alla legge regionale numero 11 approvata nel 2010 (“Politiche e iniziative regionali per la promozione della legalità e della sicurezza”) e alla firma del protocollo tra la Regione Valle d’Aosta e la Direzione Investigativa Antimafia (risalente all’11 maggio 2011) atta a monitorare la fruizione dei dati relativi all’esecuzione di appalti pubblici sul territorio valligiano.
Territorio che di recente – il 20 dicembre scorso – è stato interessato dall’operazione “Tempus Venit” condotta dalla Procura di Aosta in collaborazione con la Dda di Torino, alle quali si aggiungono le procure bolognese e reggina, e i Carabinieri dei rispettivi comandi. Le manette sono scattate ai polsi di Roberto Raffa, Giuseppe Facchinieri, Giuseppe Chemi e Michele Raso. Quest’ultimo – di professione autotrasportatore, accusato di essere stato l’intermediario tra gli estorsori e i loro obiettivi – è stato sottoposto martedì a cinque ore di interrogatorio, dopo essersi avvalso, davanti al Giudice per le indagini preliminari, della facoltà di non rispondere. Le indagini hanno però fatto anche emergere un altro aspetto rilevante: il titolare della “Edilsud” Giuseppe Tropiano, ritenuto insieme a Luigi Monteleone della “Archeos” (ditta operante nel settore degli scavi archeologici) vittima di tentativi di estorsione da parte di Facchinieri e Chemi, è ora indagato per favoreggiamento. Secondo l’accusa infatti, l’imprenditore, per scendere a patti con i suoi taglieggiatori, sarebbe entrato in contatto con esponenti della ‘ndrangheta.
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