Non solo Rosarno
Un casolare isolato ed abbandonato in cui sopravvivono uomini venuti da non molto lontano. Dall’Africa. Degrado, rifiuti, vestiti appesi, scarpe rotte, un foglio con le indicazioni in caso di soccorso, biciclette ammassate. Non siamo a Rosarno, qualche anno fa, nella fabbrica dell’ex cartiera, ma in un comune limitrofo in un casa abbandonata in una contrada interna di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria. Qui storie di migranti si consumano senza che nessuno le conosca e le ascolti. Risuonano allora le parole del ministro per la Cooperazione e l’Integrazione Andrea Riccardi, ieri in Calabria: “La strada per l’Integrazione è ancora lunga”. Non ha mancato di sottolinearlo più volte. La strada è lunga, sì, anche perché non è solo Rosarno il punto nevralgico su cui intervenire. Il degrado in cui si trova costretta a vivere gran parte della manodopera impegnata nei campi della Piana, che oggi a Rosarno si cerca di contrastare, pur se ancora con misure emergenziali, in altre realtà ancora esiste, silente, invisibile, lontana dai riflettori, come quella di Rosarno, prima della rivolta.
A Taurianova, in una casa abbandonata, vivono decine di migranti provenienti dall’Africa che lavorano a giornata. Alcuni di loro, questo un riflesso della crisi nella crisi, hanno perso il lavoro al Nord, dove torneranno dopo questa parentesi calabrese, e sono finiti qui in fondo all’Italia, non solo a Rosarno. ‘Rosarno solo uno dei punti dolenti della condizione dei migranti in Italia, ecco perché sono qui’, affermava proprio ieri il Ministro in Prefettura a Reggio in occasione della conferenza stampa conclusiva della sua visita in Calabria. Nessun provvedimento specifico, tuttavia è stato annunciato ma l’avvio di due fasi: la prima già in atto dell’allestimento degli alloggi nell’area di San Ferdinando e l’altra per cui ha specificato ‘al momento vi sono appena le condizioni’.
Si tratta della vera sfida che attende l’Italia, quella appunto dell’Integrazione in cui il Migrante non sia una presenza emergenziale ma strutturale nella società del nostro paese. ‘Vi sono appena le condizioni’, ha detto il ministro. Eppure, se tornassimo a Taurianova, se continuassimo ad esplorare le contrade dei comuni limitrofi, non vedremmo neppure quelle.
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