Quello che la mafia non vuole leggere
Stare vicini al giornalista, Giovanni Tizian, minacciato dalle mafie in Emilia Romagna. Stargli vicino oggi ma soprattutto domani. Lo abbiamo fatto da quando lo conosciamo, insieme a molti altri compagni di viaggio (daSud, su tutti) e lo continuamo a fare. Concretamente. Accogliamo la proposta lanciata dal portavoce di Articolo21, Beppe Giulietti, e ripubblichiamo una inchiesta contenuta nel dossier, a cura di Lorenzo Frigerio e Gaetano Liardo di Libera Informazione, realizzata insieme all’Assemblea dell’Emilia Romagna e presentata il 17 dicembre scorso con la partecipazione di Tizian, del procuratore di Bologna, Roberto Alfonso e di molti colleghi giornalisti, associazioni e cittadini.
E’ di stamani, inoltre, la notizia che la Direzione distrettuale antimafia di Bologna ha aperto un fascicolo di indagine sulle minacce a Giovanni Tizian. «È sorta una situazione di preoccupazione davanti alla quale era giusto intervenire con urgenza e immediatezza come ha fatto Modena», ha spiegato il procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso che ha aggiunto: «La fase è talmente delicata che nemmeno lui può sapere cosa è accaduto realmente. Evidentemente nei suoi articoli e nel suo libro ha scritto qualcosa che ha causato il risentimento di qualcuno. Ma al momento non possiamo dire nulla».
Scarica qui il capitolo di “Mafie in Emilia Romagna” firmato da Giovanni Tizian
Clicca qui per leggere l’editoriale di Santo Della Volpe, direttore di Libera Informazione “Io mi chiamo Giovanni Tizian”
La campagna “Iomichiamogiovannitizian” – /I comunicati stampa di Libera Parma, dasud, Sos impresa, Libera Informazione e Narcomafie, Legambiente, Fnsi. Lo speciale di Ossigeno per l’informazione*
Gli articoli di Santo Della Volpe, Libera Informazione, Manuela Mareso, direttrice di Narcomafie, il commento di Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno*
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