‘Ndrangheta, sequestro di beni, imprenditore era riferimento cosca Aquino
I beni del valore di 55 milioni di euro sequestrati dalla Dia di Catanzaro sono riferibili a Giuseppe Trichilo, di 37 anni, imprenditore lametino arrestato nell’operazione ‘Crimine’. Secondo gli investigatori sarebbe riferimento della cosca Aquino di Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria). Il provvedimento di sequestro riguarda il capitale sociale e l’intero compendio aziendale della Edil Trichilo con sede a Lamezia Terme, attiva nella fabbricazione di strutture e parti assemblate metalliche e al commercio di materiale da costruzione; il capitale sociale e l’intero compendio aziendale della C.T. Costruzioni srl con sede a Falerna dedita alla costruzione di edifici residenziali; il 50% del capitale sociale della societa’ Magma srl con sede a Lamezia Terme e dedita alla compravendita, locazione, gestione e amministrazione di immobili; il 50% del capitale sociale della Caraffa Costruzioni srl con sede a Gizzeria dedita alla costruzione di edifici, strade e autostrade.
Sono state inoltre sequestrate decine di beni immobili, autovetture e mezzi industriali e svariati rapporti finanziari. Trichilo era finito in manette per il reato di illecita concorrenza aggravato dalla modalita’ mafiosa.
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