Il paese del gioco d’azzardo
Il gioco d’azzardo è terreno d’affari delle mafie e riciclaggio di fiumi di denaro che scorrono in nero, una vera rapina generalizzata ai bilanci di decine di migliaia di famiglie italiane. E dietro il grande affare ci sono storie, fatiche, speranze che si trasformano per tanti in una trappola psicologica ed economica. Ci sono costi umani e sociali che di certo superano i guadagni in termini monetari per le casse pubbliche. Oggi alla Federazione nazionale della stampa, alle 11.00 (Sala Azzurra, corso Vittorio Emanuele II 349-Roma) la presentazione del dossier “Azzardopoli”, l’approfondimento a cura dell’associazione Libera sui numeri, le storie e il giro d’affari di quella che è ormai considerata “la terza impresa” del Paese: le mafie. La Commissione antimafia, accogliendo un report della Guardia di Finanza, aveva lanciato l’allarme alcuni mesi fa. Ma il monito ad alzare la guardia da parte degli esponenti dell’antimafia è caduto nel vuoto. Anzi peggio: leggi e disattenzioni hanno favorito il proliferare di questo business che presenta segmenti di economia in mano ai boss e alimenta il disagio sociale in tempi di crisi globale.
A presentare i dati del rapporto di Libera, fra gli altri, il presidente dell’associazione, Don Luigi Ciotti, Diana De Martino, magistrato della Direzione nazionale antimafia, il giornalista Daniele Poto, curatore del dossier, Matteo Iori, presidente Associazione Onlus “Centro Sociale Papa Giovanni XXIII” e lo psicologo, Mauro Croce.
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