‘Ndrangheta: estorsione a imprese valdostane
Quattro persone sono state arrestate ieri in Valle d’Aosta e in Emilia Romagna con l’accusa di aver incendiato un escavatore, intimidazioni ed essere collegati ad un clan della ‘ndrangheta. Il provvedimento è stato emesso su mandato della Direzione distrettuale antimafia di Torino. Nell’inchiesta, partita a settembre dopo l’intercettazione di una delle lettere, era inizialmente coinvolta una quinta persona, poi uccisa in un agguato mafioso. Le persone arrestate sarebbero: Giuseppe Facchinieri, 51 anni, di Marzabotto (Bologna), i suoi cognati Giuseppe Chemi, 51 anni, di Castel d’Aiano (Bologna) e Roberto Raffa, 36 anni, di Aosta, e Michele Raso, 49 anni, di Cinquefrondi (Reggio Calabria), le quattro persone arrestate ieri dai carabinieri su ordine della Dda di Torino.
Facchinieri secondo la Dda appartenente alla storica ‘ndrina dei Facchineri (il cognome dell’arrestato è frutto di un errore anagrafico) di Cittanova (Reggio Calabria) e Cheli avrebbero contattato i due imprenditori valdostani, attivi uno nel campo dell’edilizia e l’altro in quello dell’archeologia, segnalati loro da Raffa, unico valdostano dell’organizzazione che avrebbe avuto il ruolo di basista. A uno dei due, quello raggiunto dalle quattro lettere di minacce, avrebbero chiesto un milione di euro. All’altro, invece, avrebbero fatto bruciare un escavatore a Quart (Aosta) lo scorso settembre.
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