365 giorni e un milione e mezzo di firme contro la corruzione
Un anno fa Libera e Avviso Pubblico lanciavano una raccolta di firme per chiedere che l’Italia ratificasse le scelte fatte nel 1999 a Strasburgo in materia di corruzione. Applicasse la legge che prevede la confisca e il riutilizzo sociale dei beni dei corrotti. Questi e molti altri provvedimenti che avrebbero potuto affrontare alla radice il problema della corruzione. Ai microfoni di Repubblica.tv, Luigi Ciotti, presidente di Libera, plaude alle parole, riportate ieri sulla stampa e pronunciate dall’attuale ministro della Giustizia, Paola Severino. L’attuale Guardasigilli, aveva annunciato che la lotta alla corruzione è fra le priorità di questo Governo. Se non bastassero le parole del ministro ci sono, depositate al Quirinale e presentate al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, un milione e mezzo di firme, raccolte in questo anno, da Libera e Avviso pubblico, per chiedere che l’Italia faccia finalmente la sua parte, come tutti gli altri paesi europei, contro la corruzione.
“Mi ha fatto piacere leggere sui giornali che il ministro della Giustizia, Severino – ha dichiarato Ciotti – sente questo impegno come un punto fondamentale del suo mandato governativo”. Quella della corruzione, ricorda nel suo intervento Luigi Ciotti, è “una tassa occulta” che costa 1000 euro ad ogni cittadino e 60 miliardi ogni anno, secondo la corte dei Conti. “E’ una società che ruba a se stessa” – continua il presidente di Libera. E’ li – conclude – che bisogna andare a prendere i soldi per le politiche sociali”.
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