Marcello Torre,
per una Pagani libera
Carissimi, ho intrapreso una battaglia politica assai difficile. Temo per la mia via. Ho parlato al dr Ingala (commissario PS Nocera Inferiore ndr). Conoscete i valori della mia precedente esperienza politica. Torno nella lotta soltanto per un nuovo progetto di vita a Pagani. Non ho alcun interesse personale. Sogno una Pagani civile e libera. Ponete a disposizione degli inquirenti tutto il mio studio. Non ho niente da nascondere. Siate sempre degni del mio sacrificio e del mio impegno civile. Rispettatevi ed amatevi. Non debbo dirvi altro. Conoscete i miei desideri per il vostro avvenire. Lucia (la moglie ndr) serena – Peppino ed Annamaria (i figli ndr) “laureati” corretti – tolleranti – aperti all’esistenza – con una famiglia sana e tranquilla. Quanti mi hanno esposto al sacrificio siano sempre vicini alla mia famiglia. Vi abbraccio forte al cuore un pensiero ai miei fratelli, alle zie e a tutti i miei cari… Marcello.
Il testo, scritto da Marcello Torre, è del 30 maggio del 1980. E’ una lettera testamento, indirizzata alla moglie ed ai figli, consegnata all’allora Pubblico Ministero dott. Domenico Santacroce, scritta durante l’ultima campagna elettorale.
Marcello Torre, vittima della camorra ucciso l’11 dicembre 1980 a Pagani
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