Salento, confiscati beni per 7 milioni di euro
Gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Lecce, coordinati e diretti dal Colonnello Francesco Mazzotta, hanno confiscato beni riconducibili a Surgo Cosimo Damiano, 48 anni, nato a Lizzano (TA), ex operaio dell’ Arsenale di Taranto, già condannato per usura aggravata alla pena di anni 6 e 8 mesi di reclusione. Il provvedimento di confisca è stato emesso dalla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Taranto – Ufficio Misure di Prevenzione – su proposta del Direttore della D.I.A., Generale Antonio Girone. Le articolate indagini economico – patrimoniali, condotte dalla Sezione Operativa di Lecce, nei confronti del Surgo e del suo nucleo familiare, hanno evidenziato una grossa sproporzione tra i modesti redditi dichiarati e l’ ingente patrimonio a lui riconducibile stimato in oltre 7 milioni di euro.
Questi accertamenti, già nel dicembre del 2009, avevano portato al sequestro dei beni dell’ usuraio. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le fortune di cui il Surgo ha la disponibilità e che sono intestate allo stesso, alla moglie, ai figli e alla convivente. Parliamo di un impero costituito da otto appartamenti, due lussuose ville, due locali commerciali, terreni coltivati per complessivi diciannove ettari, cinque automobili ed una moto. Tra le vittime dell’ ex operaio dell’ Arsenale c’ erano piccoli e medi imprenditori e un avvocato della provincia di Taranto. I tassi usurai arrivavano fino a dieci punti percentuali mensili. La proposta della D.I.A. ed il rapporto dei carabinieri di Manduria fanno luce, anche, sull’ esistenza di forti legami fra il Surgo e diversi esponenti della criminalità locale. In ben 28 controlli, svolti nell’ arco di oltre quindici anni (dal gennaio del 1991 sino al gennaio del 2007), Surgo è stato trovato in compagnia di persone con precedenti penali o di polizia. Alla luce di questi riscontri, risulta pienamente dimostrata la pericolosità sociale dell’ usuraio, dovendosi senza dubbio affermare che si tratta di un soggetto abitualmente dedito ad attività delittuose o che comunque vive abitualmente, anche in parte, con i proventi di tali attività.
Gli ultimi episodi criminali che lo hanno visto protagonista, risalgono al febbraio e al maggio del 2009 quando è stato arrestato in esecuzione di due distinte ordinanze di custodia cautelare in carcere, scaturite in seguito alle operazioni di polizia denominate “Re Mida” e “Rosso Fisso”, della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, nell’ ambito delle quali è indagato per il reato di usura aggravata. A carico del Surgo è stata disposta, altresì, per tre anni, la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S., con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.
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