La vicenda del testimone di giustizia Ignazio Cutrò
La vicenda del testimone di giustizia Ignazio Cutrò è un classico esempio di surrealismo agrigentino. Una storia che svela i meccanismi più profondi e nascosti di questa terra, troppo spesso relegata ai margini della società e destinata a ruoli subalterni e poco dignitosi.
Solo in questa provincia può accadere che un imprenditore, con la schiena dritta, dopo aver denunciato e fatto condannare i mafiosi locali che lo taglieggiavano venga abbandonato da tutti: dalla società civile, dalla politica e persino dallo Stato. Anzichè assumerlo come esempio positivo e bandiera dell’imprenditoria sana, i burocrati lo esiliano impedendogli di riavviare la propria attività. Lo Stato lo abbandona alle pressioni delle banche che sono già pronte ad agire per chiudere i rapporti creditizi. Una burocrazia infernale: l’Inps non accetta la sospensiva emessa dalla Prefettura perchè già scaduta. In questo modo non scattano i benefici di sospensione temporanea del pagamento dei debiti e, cosa gravissima, non viene rilasciato il DURC. Senza questo documento un imprenditore non ha le carte in regola e quindi non può lavorare.
Ignazio Cutrò, ancora in piedi dinanzi agli attentati di mafia, rischia di cadere, annientato dalle mostruose anomalie dello Stato.
La politica locale non parla, la società civile rimane muta. Giornali e Tv decidono di non raccontare la vicenda anche quando l’On.le Di Pietro presenta una interrogazione al ministro degli interni per avere spiegazioni. Un muro di silenzio si erge intorno all’imprenditore-coraggio.
Da questo blog abbiamo raccontato tutto. Gli articoli sono stati ripresi da antimafiaduemila.com, corleonedialogos.it, siciliaonline.it, canicattiweb.com ed altri siti che ringrazio di cuore.
Anche Roberta Badaloni, giornalista seria e attenta, è rimasta impressionata dalla storia e ha deciso di approfondire e verificare con scrupolo la notizia appresa per la prima volta da questo blog. Poi subito il servizio sul Tg 1.
Ringrazio Roberta, persona sensibile e gentile, per avere portato la notizia fuori dal freezer dei media agrigentini e dall’ambito limitato dei siti internet.
Adesso gli italiani ed il Ministro degli Interni sanno cosa accade ad Agrigento.
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