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Libera e Università Milano ancora insieme

Di Lorenzo Frigerio il . Lombardia, Progetti e iniziative

Tornano da mercoledì prossimo i seminari interuniversitari del ciclo “Per una cultura della legalità” promossi nel corso del 2011 da Libera e da sette atenei della città di Milano: Bocconi, Bicocca, Politecnico, IULM, NABA, Cattolica e Statale. Ciascuno degli atenei, in collaborazione con Libera, ha cercato di affrontare il tema delle mafie al nord valorizzando competenze e percorsi già in essere, esaltando le peculiarità di ciascun corso di studi e di ogni università.

La collaborazione con le università milanesi è uno dei frutti più significativi e stabili prodotti dalla celebrazione a Milano nel 2010 della tradizionale “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di tutte le mafie”. Proprio in occasione del 20 marzo 2010 prese avvio il tavolo di confronto tra Libera e atenei milanesi, volto alla costruzione di un percorso di collaborazione stabile e con i contenuti di scientificità richiesti. L’apertura della serie di convegni di approfondimento sul tema della presenza della criminalità organizzata si era avuta a marzo con l’affollata assemblea dell’Università Statale, alla presenza dell’allora governatore della Banca d’Italia Mario Draghi e del presidente di Libera, Don Luigi Ciotti. Quel primo incontro era stato seguito da altri che avevano interessato le diverse sedi universitarie.

Ora si chiude il primo ciclo con altri appuntamenti: il 16 novembre è la volta di NABA – Nuova Accademia Belle Arti – e la Facoltà di Scienze politiche dell’Università Statale; poi toccherà al Politecnico (23 novembre) e infine allo IULM (14 dicembre). Mercoledì 16 novembre, presso la sede di via Conservatorio di Scienze politiche, nell’ambito del seminario “Immagini di mafia”, saranno presentati i lavori prodotti durante il corso sperimentale interdisciplinare promosso da NABA e Facoltà di Scienze politiche. Durante il corso si è cercato di studiare immagini e parole utilizzate per descrivere il fenomeno mafioso e le connesse problematiche di giustizia e legalità. Sotto la lente d’osservazione sono finite le campagne pubblicitarie, le pellicole cinematografiche, le produzioni letterarie, i prodotti di consumo che attingono all’immaginario collettivo in materia criminale. I risultati sono stati sorprendenti e anche la puntualità delle analisi ricostruite è un valore aggiunto di questo percorso.

Le problematiche poste dalle tecniche di comunicazione per quanto riguardo temi spinosi quali mafie e legalità sono state al centro dei lavori degli studenti. I brillanti risultati prodotti – dagli spot ai manifesti, dai giochi da tavolo alle campagne di affissione – verranno illustrati e commentati da voci autorevoli nel corso del seminario di mercoledì 16 novembre. Sono previsti, infatti, interventi di Annamaria Testa, esperta di comunicazione, Stefano Boeri, architetto di fama internazionale e oggi assessore alla cultura del Comune di Milano e di Gianni Barbacetto, giornalista de “Il fatto quotidiano” ma presente all’incontro nelle vesti inedite di co-regista del documentario “MM Mafia a Milano”.

Questi esperti si confronteranno con gli studenti ed i docenti del corso sperimentale Patrizia Moschella, Marco Pupella e Guido Cornara. La supervisione del corso è stata affidata al professore Nando dalla Chiesa, docente del corso di Sociologia della criminalità organizzata a Scienze politiche e presidente onorario dell’associazione Libera. Ulteriore elemento di valore è la decisione assunta dai docenti curatori del corso e dagli atenei coinvolti di fare dono gratuito al Comune di Milano di tutte le proposte creative, frutto del lavoro e della riflessione dei partecipanti al corso sperimentale. Un gesto concreto che rappresenta la volontà di contribuire e sostenere le attività di sensibilizzazione della cittadinanza nel contrasto alle mafie.

Quindi ancora una volta si dimostra nei fatti come la cultura possa e debba giocare un ruolo definitivo e strategico nell’affermazione del primato della legge e nel rigetto di ogni compromesso di tipo mafioso.

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