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La mossa del riccio

Di Lorenzo Frigerio il . Recensioni

“Al potere con tenerezza e disciplina” recita il sottotitolo del pamphlet politico di Davide Mattiello, una vita d’impegno spesa nel costruire e far crescere reti di responsabilità civile e resistenza democratica, da Acmos alla Fondazione “Benvenuti in Italia”, senza trascurare i ruoli associativi dentro Libera, agiti prima a livello piemontese e oggi a livello nazionale.

L’agile ma interessante libro prende le mosse proprio dalle acquisizioni culturali e politiche di Mattiello che si definisce un “rilegatore sociale” per arrivare a tratteggiare il perimetro di un nuovo e possibile impegno politico. Il futuro, come sempre, ha radici lontane e non è un caso se l’autore coniuga la lezione di un uomo tenace come Danilo Dolci con quella di altri che rispondono al nome di Don Milani, Paulo Freire e il subcomandante Marcos. La ricetta sembra semplice ma è rivoluzionaria al tempo stesso: non c’è altra possibilità che la condivisione dei problemi delle persone per trovare le possibili soluzioni. Solo dall’incontro autentico di chi cerca di offrire una risposta a chi lancia domande di giustizia è possibile sortire una via d’uscita che sia all’insegna della dignità dell’essere umano: «La rivoluzione come urgenza esistenziale ha bisogno di questa inculturazione. La rivoluzione nasce da una trasformazione dell’individuo. La rivoluzione nasce dalla condivisione delle vite. La condivisione profonda e onesta , tenera e accogliente di chi si lascia andare dentro l’altrui».

Nel racconto di Mattiello affiorano le tante persone incontrate lungo il suo percorso – soggetti che lui definisce “persone-pozzo” perché tutte contraddistinte da un dolore che rischia di essere “fondo e orlo allo stesso tempo”. Da quanti vivono con sofferenza in ragione di un disturbo di natura psichica o fisica ai familiari delle vittime di mafia. Dal Cottolengo a Capaci, un’unica discesa nelle profondità del male e della violenza, alla ricerca dell’umanità ferita: così si potrebbe definire l’itinerario descritto nelle pagine scritte per arrivare a dire che “se vuoi bene a una persona che resiste, tu resisti con lei”.

Il passo successivo alla condivisione, all’accoglienza è una nuova progettualità, necessaria visto che “il potere non si fa addomesticare” e che i due orizzonti del sovvertimento violento e della riduzione del danno non vengono ritenuti più praticabili, dopo le sconfitte subite dalla Storia. Si fa largo la terza opzione: occorre prepararsi a governare, ad esercitare quella sovranità che appartiene al popolo, come recita la Costituzione. Non ci si inventa però, ma ci si prepara quotidianamente, appunto, con “tenerezza e disciplina”.


Davide Mattiello 

LA MOSSA DEL RICCIO 

Al potere con tenerezza e disciplina 

ADD Editore, Torino 2011  pp. 109 € 7,00

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