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Operazione anticamorra tra Fondi, Caserta, Napoli, Ferrara e Bologna

Di Antimo Lello Turri Maria Sole Galeazzi il . Lazio

Una vasta operazione anticamorra è stata portata a termine dalla Squadra Mobile della Questura di Latina e dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Roma. Ancora una volta è stato inferto un colpo  al clan Mallardo di Giugliano di Napoli. Sono stati sequestrati in tutta Italia beni per oltre 200 milioni di euro ed indagate 20 persone. L’ operazione di polizia e finanzieri è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli. All’alba di ieri mattina, circa 250 tra poliziotti e finanzieri hanno eseguito 20 perquisizioni, arresti e sequestri di immobili e società disposti dal Tribunale di Napoli nei confronti di un gruppo camorristico facente capo a Giuseppe Dell’Aquila, alias “Peppe o’ ciuccio”, esponente apicale del Clan Mallardo, egemone nell’area di Giugliano in Campania (Na) e con importanti propaggini nelle province di Napoli e Caserta, nel basso Lazio ed in Emilia Romagna.

I reati contestati alla cellula camorristica capeggiata da Dell’Aquila, attualmente detenuto dopo un lungo periodo di latitanza, è composta anche dai suoi fratelli Giovanni e Domenico, anche quest’ultimi già detenuti in carcere, vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso al concorso esterno in associazione camorristica, alla fittizia intestazione di beni, e coinvolgono complessivamente 23 indagati. Sono anni che gli investigatori di mezza Italia conducono indagini per disarticolare la struttura di comando e la principale componente economica del potente Clan Mallardo, particolarmente attivo nel basso Lazio e da qui nel nord del Paese. Già nei mesi scorsi con l’operazione “Arcobaleno” e con l’operazione “Caffè Macchiato”, anch’esse coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, i boss campani erano stati duramente colpiti.

Le indagini, basate su dichiarazioni di collaboratori di giustizia che hanno ricoperto ruoli di primissimo piano nelle principali consorterie camorristiche campane, su intercettazioni telefoniche e su complicati accertamenti bancari e patrimoniali, hanno fatto luce sull’indiscusso ruolo della famiglia Dell’Aquila nella gestione degli affari mafiosi del clan Mallardo, di cui rappresentano un potente braccio criminale ed economico. L’operatività economico-finanziaria del clan, sommata  ad una consistente capacità di intimidazione nelle aree dove questi agivano, ha consentito al gruppo criminale di radicarsi nel tessuto imprenditoriale non solo della regione Campania, ma anche del basso Lazio e dell’Emilia Romagna.

I Dell’Aquila, attraverso una serie di prestanome legati da vincoli affaristico-criminali ed anche da legami di parentela, sono riusciti ad investire notevoli risorse finanziarie, frutto delle svariate attività criminali, nel settore immobiliare, edilizio, turistico-alberghiero, nel commercio di autovetture e nella gestione di parchi di divertimento, così inserendosi nei circuiti dell’imprenditoria legale e condizionando la libera concorrenza tra le imprese operanti sul mercato. L’imponenza dell’operazione di polizia, tuttora in corso, è  desumibile dai provvedimenti cautelari reali  in fase di esecuzione, ordinati dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda Campana che hanno disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di Gennaro Antonio Delle Cave, imprenditore di origini napoletane attivo nel settore edilizio ed immobiliare nelle provincie di Bologna e Ferrara ed il sequestro preventivo di ingenti beni tra i quali: 51 immobili siti nelle provincie di Napoli, Caserta, Bologna e Ferrara (10 terreni e 41 fabbricati tra i quali n. 1 struttura alberghiera di pregio); 6 aziende commerciali con sede in Giugliano in Campania (Na), Grumo Nevano (Na), San Marcellino (Na), Qualiano (Na), Crevalcore (Bo), Fondi (Lt). I boss coinvolti operavano  nei settori turistico, alberghiero, edilizio, immobiliare, nel commercio di autovetture e nella gestione di parchi di divertimento e parchi tematici.

Sono finiti sotto sequestro 22 rapporti bancari;  quote societarie, con i rispettivi beni aziendali, di 3 operatori economici; 17 auto e moto di lusso, per un complessivo ammontare stimato in 200 milioni di euro Tra le varie aziende sottoposte a sequestro anche la società che gestisce il noto parco divertimenti “Girabilandia” di Giugliano in Campania (Na), risultata nella diretta disponibilità di Giuseppe Dell’Aquila, capo indiscusso dell’omonima cellula camorristica. I magistrati e gli investigatori non nascondono il fatto che l’operazione possa portare ad ulteriori sviluppi nelle prossime ore.

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