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Gela, confiscati beni per 500 mila euro ad un affiliato a cosa nostra

Di Rosario Cauchi il . Sicilia

Dopo il sequestro avvenuto nell’ottobre di due anni fa, gli agenti della polizia anticrimine della Questura di Caltanissetta hanno provveduto alla confisca di beni, mobili ed immobili, per un valore di 500 mila euro. La confisca è stata compiuta ai danni del quarantunenne gelese Giorgio Lignite, affiliato al clan di cosa nostra degli Emmanuello. L’uomo, ex operatore ecologico, ha diversi precedenti per estorsione, associazione a delinquere di stampo mafioso e altri reati legati alla sua appartenenza alla mafia gelese. Dalle indagini svolte, è emersa un’evidente sproporzione fra il reddito legato all’attività ufficialmente svolta da Lignite e il patrimonio a sua disposizione.

Sono stati confiscati un fabbricato su tre piani, un terreno, diversi conti corrente e denaro contante. Lignite, conosciuto in città con il nome di Davide, riusciva a godere di uscite di denaro superiori di almeno 60 mila euro rispetto alle entrate. Venne arrestato anche nell’ambito del blitz “Oraculum” del 2007 con l’accusa di aver messo sotto scacco alcuni imprenditori attivi nel settore dei rifiuti, imponendogli il pagamento del pizzo.

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