Riina jr a Padova? No a Corleone!
Giuseppe Salvatore Riina, figlio del boss Totò Riina, è uscito nuovamente dal carcere, dopo aver scontato 8 anni e 10 mesi per una condanna per associazione mafiosa. Secondo i magistrati, come si legge su “La Repubblica”, “era diventato il nuovo punto di riferimento della famiglia Riina e protagonista della riorganizzazione della cosca facente capo al padre che egli gestisce come una vera e propria impresa”.
Questa volta aveva deciso di non tornare a Corleone e di vivere a Padova, con l’obbligo di firma, per lavorare in una onlus. Ma la DIA gli ha notificato una misura di prevenzione emessa nel 2002 e sospesa per tutto il periodo di detenzione. Ora ci vorrà un po’ di tempo per poter chiedere il trasferimento nell’Italia settentrionale.
Ci si aspetterebbe che il Riina dicesse pubblicamente di aver la volontà di distaccarsi dall’organizzazione mafiosa.
Ovviamente nel Veneto si era alzato un polverone enorme. A parte chi voleva, anche su questo, portare allo scontro politico tra Nord e Sud, io credo che invece bisogna tendere la mano ai padovani per esser uniti contro la mafia. Un patto che leghi realtà associative e Istituzioni. Il Sindaco di Corleone Iannazzo ha già dato piena disponibilità in questo senso. Ho apprezzato molto l’iniziativa di Libera Padova “Mafie in Veneto?”, voluta anche per “l’arrivo del figlio di Totò Riina nel nostro territorio, scarcerato dopo 8 anni di detenzione per associazione mafiosa”. Si continua: “Non escludiamo a priori il fatto che abbia intenzione di cambiare vita, ma è giusto rimanere in allerta visti i legami familiari (Cosa Nostra, a Casa Nostra). Poniamo il dubbio: che l’allargamento del bacino di collaborazione con la criminalità abbia contribuito alla sua scelta?”.
A parte gli sconvolgimenti, mi pare sia una posizione responsabile ed equilibrata. Non sappiamo quanto tempo starà a Corleone ma credo che l’unità tra corleonesi e padovani sia la via più saggia, da un lato, per poter difendere il lavoro fatto da anni a Corleone e, dall’altro, per poter aprire una riflessione sulla presenza delle mafie nel Veneto, aldilà della presenza del Riina. Proviamoci
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