Latitante ritorna in ferie a Gela e viene arrestato
Pasquale Giannone, un quarantanovenne
gelese appartenente alla famiglia di cosa nostra degli Emmanuello, si
era reso irreperibile lo scorso marzo per evitare l’arresto nell’ambito
dell’operazione “Carus Captivus”. Dopo sei mesi di permanenza
in Germania, ha creduto che il suo rientro a Gela, per trascorrere qualche
giorno di ferie, passasse inosservato.
Così, però, non è stato:
gli agenti della squadra mobile di Caltanissetta, infatti, lo hanno
bloccato all’interno di un bar della città mentre beveva un caffè. L’uomo, immediatamente ammanettato,
è accusato di aver partecipato, insieme a quattro complici, al
sequestro di un noto imprenditore di Niscemi, avvenuto nella primavera
del 1998 nella città tedesca di Colonia.
Pasquale Giannone, spalleggiato
da Alessandro Emmanuello, Gaspare ed Emanuele Greco e Massimiliano Rizzo,
agì allo scopo di ottenere un lauto riscatto. I cinque tennero sotto scacco
l’imprenditore per alcuni giorni: la loro richiesta iniziale era di
250 mila marchi ma, alla fine, si accontentarono di soli 100 mila marchi.
L’imprenditore niscemese, così,
fu costretto a pagare per avere la libertà dopo aver subito minacce
di morte. Il boss Alessandro Emmanuello,
tra gli organizzatori del sequestro, cercò anche di strangolarlo utilizzando
una corda. Nel novembre di un anno fa,
i quattro complici di Giannone vennero arrestati dagli agenti della
squadra mobile di Caltanissetta: all’appello mancava solo il gelese
fuggito in Germania.
L’uomo è stato trasferito
all’interno della casa circondariale di Caltanissetta.
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