4000 giovani da tutta Italia sono arrivati a Bastia Umbra per partecipare al meeting dei giovani per la pace. In Umbria da 19 regioni per prendere parte alla due giorni di seminari, workshop, incontri e dibattiti che precedono l’appuntamento del 25 settembre: la XIX° edizione della marcia Perugia – Assisi, 50anni dopo la prima del 1961 ideata da Aldo Capitini. Protagonisti di questo percorso per la pace e dimenticati nel paese dalla politica, i giovani si riprendono qui al meeting, lo spazio per partecipare, proporre e ragionare su pace, diritti umani, lavoro e futuro. Entusiasmo, idee, grinta e energia si respirano già durante la prima assemblea plenaria del meeting, coordinata da Michele Gagliardo del Gruppo Abele e dalla giornalista Luce Tommasi.
A dare il saluto delle istituzioni ai giovani del meeting, la vicepresidente della Giunta regionale, con delega alle politiche giovanili, Carla Casciari e Donatella Porzi della Provincia di Perugia, con delega ai temi della pace. Insieme a loro, Lazzaro Bogliari, presidente di UmbriaFiere, Armando Lillocci del Comune di Bastia Umbra e il mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi. Durante la plenaria di apertura, i primi interventi degli studenti che hanno illustrato alcuni lavori realizzati durante l’anno nelle scuole e curato numerosi momenti musicali e artistici. Sul palco la pace vista dai ragazzi, attraverso le storie della resistenza, quella dei familiari delle vittime delle mafie, quella dei lavoratori precari, quella dei coetanei che in tutto il mondo si ribellano alle dittature nei propri paesi. Al centro di questo primo incontro anche il tema dell’ informazione e le storie giunte dalle “piazze arabe delle rivoluzioni”.
Ospite d’eccezione e testimone diretta di queste proteste che in Egitto hanno portato alla cacciata del regime di Hosni Mubarak, Sara El Sayed, responsabile di Sloow Food Egitto. « Sono molto fiera e orgogliosa – dichiara alla platea dei giovani – di aver preso parte con tanti miei amici e familiari alle proteste di questi mesi. E’ stata davvero dura ma quello che ci ha resi forti è stato avere un obiettivo comune: la democrazia, i nostri diritti, la libertà. Quello che ho visto in questi mesi – continua la responsabile di Sloow Food Egitto – è che se l’obiettivo è forte, le persone si auto organizzano. Per noi è andata così, ci siamo ritrovati nei quartieri, nelle piazze, nelle strade, senza che nessuno ci avesse convocati. Senza un leader ma con il nostro obiettivo ben chiaro da raggiungere». E’ stato naturale, sembra dire Sara. E dalla platea un lungo applauso sostiene queste parole e il filo che unisce quelle battaglie a quelle dei giovani di tutto il resto del mondo. A testimoniare queste storie di diritti violati ma anche di battaglie vinte la giornalista, Lucia Goracci e il presidente di Amnesty in Italia, Riccardo Noury. Tante le vittime dei conflitti nel mondo in paesi in guerra ma anche in paesi ufficialmente in pace, come l’Italia che fa registrare più di 900 vittime delle mafie come testimonia la presenza al meeting di numerosi familiari di vittime, rappresentati in assemblea da Matteo Luzzi di Libera.
Nel pomeriggio i ragazzi parteciperanno a seminari, workshop, laboratori su diritti umani e mediterraneo e incontreranno giovani provenienti dal resto del mondo giunti qui per “costruire pace”.