Quattromila giovani per la pace
Dovevano essere mille. Sono diventati più di quattromila. Sono i giovani chiamati a raccolta dalla Tavola della Pace per due giorni di approfondimento in vista della marcia Perugia-Assisi. «Sono notizia o no quattromila giovani che parlano del loro presente e del loro futuro?» dichiara provocatoriamente il presidente della Fnsi Roberto Natale rivolto alla stampa italiana. Un meeting, quello proposto dalle associazioni pacifiste, ricco di approfondimenti sul ruolo dei giovani nel nostro Paese e nel mondo. Quindi lavoro, scuola, cultura, informazione, sviluppo locale e sostenibile. Tematiche del tutto scomparse dall’agenda politica dell’Italia in crisi. Un Paese chiuso in sé stesso e incapace di dialogare con i propri giovani. Un’assenza che la società civile cerca di colmare con iniziative come quella del Meeting.
«Rispondendo all’appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – sottolineano gli organizzatori – che nel messaggio di capodanno aveva invitato tutti a investire e scommettere sui giovani, la Tavola della pace e il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani hanno deciso di creare un grande spazio d’incontro, confronto e progettazione attorno a tre parole chiave: pace, lavoro e futuro». Laboratori di idee e di progettazione con giovani provenienti da tutta Italia e da numerosi paesi del Mediterraneo. Ci saranno i tunisini di Sidi Buazid, la città dalla quale è partita la Primavera araba, egiziani, siriani, afgani, bosniaci, palestinesi, nigeriani.
Una grande Università della Pace che proietterà gli oltre quattromila partecipanti in una dimensione internazionale. Un’occasione di confronto con i protagonisti del cambiamento nel Mediterraneo, con le vittime delle violenze e delle ingiustizie nelle zone più disparate del pianeta. Riportando, almeno per due giorni, l’Italia al centro di un percorso di pace nel Mediterraneo. Una posizione che il nostro Paese sembra ormai aver perso.
gaetano liardo
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