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Gli azzurri in campo a Rizziconi per ricordare Dodò

Di Anna Foti* il . Calabria, Progetti e iniziative

Sono giovani le gambe che corrono dietro al pallone nel campetto di calcio di Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria, come giovani erano le gambe dell’undicenne Dodò Gabriele prima che quella maledetta sera, in cui rimase coinvolto nella cosiddetta strage di Margherita a Crotone, andasse in coma, morendo tre mesi dopo. La memoria ed il riscatto corrono sul filo della passione calcistica che da Crotone arriva a Reggio Calabria: la passione coltivata fin dalla tenera età dai ragazzi dell’Asd Rizziconese, che ha in gestione il campo sorto su un bene confiscato nel comune di Rizziconi, e quella del piccolo Dodò che spensierato una sera di giugno giocava con gli amici a Crotone.

Era il 20 settembre del 2009 quando il piccolo Domenico Gabriele, ricordato come Dodò, moriva. Una ferita ancora aperta nel cuore di quella Calabria che non si piega, non si rassegna, non rimane indifferente e che, in ogni angolo del mondo, ricorda le vittime del male mafioso. Una vittima innocente di un agguato mafioso consumatosi il 25 giugno del 2009 nella polisportiva Central Park in località Margherita a Crotone.

Alla memoria del piccolo calciatore, vittima calabrese della ‘ndrangheta, sarà dedicata l’iniziativa che si terrà nel reggino, nata dalla proposta di Libera nella persona del suo presidente don Ciotti e subito accolta dal presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete e dal Commissario tecnico degli Azzurri, Cesare Prandelli. A Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria, infatti, la nazionale di calcio si recherà per un allenamento. Un’iniziativa fortemente simbolica programmata per il prossimo 13 novembre e che avrà luogo sul campetto di calcio sorto nel comune pianigiano su un bene confiscato al boss Teodoro Crea ed in gestione all’associazione sportiva dilettantistica Rizziconese dal 2007.

Con l’accusa di strage, associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, munizioni e materiale esplodente, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, furto aggravato sono stati tratti in arresto nell’aprile 2010 gli otto presunti colpevoli, tra cui un minorenne, della cosiddetta strage di Margherita che, secondo gli inquirenti, avrebbe avuto come obiettivo l’assassinio di Gabriele Marrazzo, 35 anni, morto sul colpo e che invece sfociò in una strage ferì nove persone, tra cui il piccolo Dodò morto dopo tre mesi di coma. Il processo è iniziato nel dicembre dell’anno scorso. Gli imputati apparterrebbero al clan Tornicchio, che opera in località Cantorato a Crotone.

Nessun commento per un dolore inconsolabile che è quello dei genitori del piccolo, Giovanni Gabriele e Francesca Anastasi, che non hanno mai smesso di invocare la speranza e il cambiamento per la Calabria, ora come allora.

* da Reggio Tv

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