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Evaso il boss di San Luca Antonio Pelle

Di redazione il . Calabria

Era ricoverato nell’ospedale di Locri in seguito ad un malore. Ieri pomeriggio, tuttavia, è riuscito ad evadere. Antonio Pelle, 49 anni, è considerato boss di primo piano delle famiglie Pelle-Vottari di San Luca, il paese aspromontano culla della ‘ndrangheta calabrese. Pelle, arrestato nel 2008, è stato condannato a 13 anni di carcere nel corso del procedimento Fehida, sulla faida tra i Pelle-Vottari e i Nirta-Strangio. Una lunga scia di sangue che ha valicato i confini di San Luca, raggiungendo il culmine con la strage di Duisburg del ferragosto del 2007. Il capo della Squadra Mobile di Reggio Calabria, Renato Cortese, così definiva il boss subito dopo l’arresto: «E’ il capo di quello schieramento che ha portato all’omicidio di Maria Strangio nel Natale del 2007 e che ha suscitato la reazione delle cosche opposte culminata con la strage di Duisburg».

Un pezzo da novanta che, tuttavia, è riuscito ad ottenere gli arresti domiciliari a causa delle gravi condizioni di salute in cui versava. Utilizzando un escamotage che non ha, però, funzionato alla perfezione. Dimagrire fino al peso di 50 chili per poter uscire dal carcere. A spiegarlo è il Procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria Nicola Gratteri, ai microfoni di Rainews.  «A un certo punto si è messo a fare una cura dimagrante – sottolinea Gratteri – ma, secondo le intercettazioni ambientali, ha sbagliato dosaggio aumentando la dose delle pillole che, a suo dire, erano fornite da un agente della polizia penitenziaria». Dimagrire per ottenere i domiciliari. Tuttavia il dosaggio sbagliato ha effettivamente messo a rischio le condizioni di salute del boss. Una perizia medica disposta dal Tribunale, su istanza degli avvocati di Pelle, ha stabilito l’incompatibilità del regime carcerario.

Il boss viene così fatto uscire dal carcere romano di Rebibbia e sottoposto agli arresti domiciliari a San Luca. Fino al giorno in cui, colpito da un malore, è stato ricoverato nell’ospedale di Locri. Una fuga da film, verrebbe da dire. Con molte ombre sulle quali stanno indagando la Dda dello Stretto e la Procura di Locri. Pelle ricoverato in ospedale non era sottoposto ad una sorveglianza stabile da parte delle forze dell’ordine. C’era un controllo saltuario nell’arco della giornata che, evidentemente, non ha funzionato a dovere. Una brutta pagina per la giustizia italiana e un segnale per i boss che sempre più fanno ricorso a vere o presunte malattie per ottenere sconti di pena o arresti domiciliari.

gaetano liardo

Guarda l’intervista a Gratteri su Rainews

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