Roma: boss della Magliana, l’agguato a Simmi ordinato dalla ‘ndrangheta
”Flavio Simmi? Ma che Musto e Musto, l’ha fatto fuori la ‘ndrangheta. E chi sta in alto lo sa bene”. Lo dice in un’intervista a ‘La Repubblica’ uno dei boss della banda della Magliana, parlando dell’omicidio di Flavio Simmi, il 33enne ucciso in un agguato il 5 luglio scorso nel quartiere Prati, a Roma. ”Musto e’ un poraccio che non c’entra niente con questa storia – aggiunge – Ti dico come e’ andata: quel ragazzetto ha fatto uno sgarro, ha voluto fare il furbo e con la malavita il furbo non lo poi fa”’.
”Guarda, te dico una cosa”, spiega il boss, ”l’omicidio di Simmi e’ paro paro a quello di Criniti”, l’imprenditore di origini calabresi che si occupava di lavori edili ucciso nell’ottobre del 2010 all’Infernetto. Secondo il boss a uccidere sarebbe stata la stessa mano. ”Eh, brava hai capito”, afferma, aggiungendo ”non e’ roba nostra, intendo per nostra un regolamento di conti tra bande romane”.
Sul fatto che gli inquirenti non sono convinti che ad agire sia stata la grossa criminalita’, il boss replica:”E allora fatti spiegare della gambizzaziomne di Simmi. Quello gli e’ salito addosso e gli ha sparato alle gambe. Gli e’ salito addosso, non so se me spiego. E quando stai sopra una persona spostare la canna dal cuore alla testa e’ un attimo. E invece guarda caso, l’hanno preso alla gamba”.
Trackback dal tuo sito.