Una terra che ha gli anticorpi
Undici i giorni, undici i giovani provenienti da diverse parti dell’Italia che si sono dati appuntamento il 24 agosto a Lecco per il primo campo di lavoro e formazione sui beni confiscati alle mafie in Lombardia. Nato da un’idea di Legambiente e Libera, associazione nomi e numeri contro le mafie, il campo di E!state Liberi vuole lanciare un messaggio forte alla società civile sull’importanza di impegnarsi insieme per sconfiggere le mafie, che non sono un fenomeno esclusivamente del Sud Italia.
Un buon primo passo potrebbe essere innanzitutto quello di usare le parole giuste per descrivere il fenomeno. E se fino a ieri siamo stati abituati a parlare di episodiche infiltrazioni delle associazioni criminali di stampo mafioso in un tessuto socioeconomico sano, oggi è venuto il momento di parlare di una vera e propria colonizzazione. Una colonizzazione dimostrata prima di tutto dai numeri: la Lombardia è infatti la quarta regione in Italia, insieme alla Puglia, per numero di beni confiscati. Il campo di volontariato, che andrà avanti fino al 4 settembre, è stato inaugurato da Don Luigi Ciotti che ha incontrato i ragazzi il primo giorno di campo e li ha incoraggiati a impegnarsi, a diventare dei cittadini vigili e attenti, a difendere i propri diritti e a non trascurare i propri doveri.
I ragazzi, insieme agli scout della zona, hanno allestito in una piazza centrale della città la tenda della memoria, con le storie di alcune delle oltre novecento vittime di mafia. Tutte le mattine i giovani lavorano su quei beni confiscati ai clan ‘ndranghetisti nel corso di alcune operazioni intraprese dalla magistratura e dalle forze dell’ordine nei primi anni Novanta. Proprio questa mattina i giovani hanno iniziato i lavori di sgombero della pizzeria Del Giglio, una delle numerose attività della famiglia Coco Trovato, che è rimasta inutilizzata per quasi 20 anni e solo da pochi mesi assegnata alla cooperativa Consolida per realizzare un centro ricreativo per anziani.
I pomeriggi sono animati da incontri e dibattiti con diversi ospiti per approfondire le tematiche care alle due associazioni: dalle ecomafie alla non -violenza, dalle economie illegali ai diritti umani. Ogni sera sono previsti incontri aperti alla cittadinanza: dibattiti e spettacoli per testimoniare quanto sia importante il ruolo che la cultura riveste per combattere le mafie. Il campo si concluderà domenica 4 settembre, quando i volontari torneranno nei propri territori arricchiti da questa esperienza, un punto di partenza per un nuovo impegno che ha bisogno di costanza e continuità per realizzare un reale e profondo cambiamento.
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