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30 agosto 2011

Di Agostino il . Lombardia, Progetti e iniziative

Lunedì sera noi volontari abbiamo partecipato presso la sede Ance di Lecco ad un dibattito pubblico sul tema della presenza delle mafie nel comparto edilizio. Erano presenti rappresentanti della Cgil, della Cisl, della Uil e della stessa Ance. Non è un caso che il programma del campo di legalità organizzato da Legambiente e Libera avesse previsto questo incontro. Infatti il settore dell’edilizia e della movimentazione terra è uno dei più colpiti dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso. Il caso della Perego Strade, azienda di Cassago Brianza su cui il boss calabrese Salvatore Strangio avrebbe operato una vera e propria scalata (il processo è in corso), racconta di un imprenditoria del nord disposta a scendere a patti con le mafie, per paura o peggio, per aumentare i propri guadagni in modo illecito a scapito della collettività.

E’ stato quindi un importante segnale quello di vedere attorno allo stesso tavolo diverse parti sociali come i vari sindacati e l’Ance per discutere dell’adozione comune di un protocollo per cercare di limitare al minimo i rischi di illegalità nel comparto edilizio. Crediamo che qualora questo protocollo divenisse realtà, sarebbe un ottimo primo passo dal sapore buono di responsabilità, dove ciascuno di noi è chiamato a fare semplicemente il proprio dovere fino in fondo, giorno per giorno.

Stamattina invece abbiamo continuato i lavori di sgombero alla ex-pizzeria Giglio, appartenuta fino ai primi anni ’90 alla famiglia di ‘ndrangheta Coco Trovato. L’emozione del primo giorno in cui abbiamo varcato la soglia del locale non è venuta meno oggi. La presenza di numerosi giornalisti fuori dal locale segnala che l’attenzione attorno al campo è ancora alta. Sempre di più percepiamo che quello che stiamo facendo può forse rappresentare un segnale di speranza per le persone:  non è vero che cambiare le cose in meglio è impossibile. Se davvero quella che era la pizzeria di Rolando Trovato diverrà un luogo con fini di utilità sociale allora vale la pena provarci. Senza mai dimenticarci, come diceva Paolo Borsellino, che non ci sarà consentito in ogni caso perdere tempo in una sorta di vuoto autocompiacimento, perché le mafie mutano nel corso del tempo e vanno a trovare sempre nuove forme di guadagno attraverso il sopruso sugli onesti. Insomma, la battaglia finale per affermare pienamente la legalità costituzionale non è affatto vinta.

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