Belmonte, si dimette il sindaco
zio del ministro Saverio Romano
A due giorni dalla notifica del ministero degli Interni di
azzeramento dell’ufficio tecnico di Belmonte Mezzagno, piccolo centro
del Palermitano, si è dimesso il sindaco Saverio Barrale, zio del
ministro per le Politiche agricole Saverio Romano. Le dimissioni sono
arrivate questa sera al termine di una infuocata seduta del Consiglio
comunale di Belmonte. Il primo cittadino contesta la relazione dell’ex
prefetto di Palermo Giuseppe Caruso inviata al Viminale in cui si parla
di “irregolarità nella gestione dell’ufficio tecnico comunale”.
Lo
stesso Caruso, nei mesi scorsi, aveva anche proposto lo scioglimento
del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Una proposta che venne
accolta dal Viminale ma che invece, fu bocciata dal Consiglio dei
ministri. In quell’occasione il ministro Romano non partecipò al voto.
In
particolare, il provvedimento di rimozione dell’ufficio tecnico di
Belmonte, deciso dal ministero dell’Interno, ha riguardato il
responsabile dell’ufficio Antonio Buttacavoli, il responsabile economico
del settore attività produttive Vincenzo Bisconti e due geometri.
Barrale
ha inviato una lettera al ministro degli Interni Roberto Maroni
difendendo l’operato della sua amministrazione. Il sindaco dimissionario
ha sempre sostenuto di non conoscere la relazione dell’ex prefetto di
Palermo Giuseppe Caruso. L’indagine prefettizia scattò dopo l’operazione
antimafia “Perseo” che tre anni fa portò all’arresto di alcuni
esponenti mafiosi di Belmonte Mezzagno. La lettera a Maroni è
contenuta nella relazione che l’ex sindaco ha consegnato ieri al
Consiglio comunale, rassegnando contestualmente le dimissioni.
Trackback dal tuo sito.