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Il 70% dei giovani toscani non conosce la Strage di via dei Georgofili

Di Gaetano Liardo il . Progetti e iniziative, Toscana

La Strage di via dei Georgofili? Sette studenti toscani su dieci non sa cosa sia. Un dato allarmate quello presentato da Libera, basato su un campione di 759 giovani di 23 istituti della regione. Che solleva molti interrogativi. Della bomba esplosa a via dei Georgofili a Firenze nel 1993, nel solco della strategia stragista dei corleonesi, non si ha più memoria. Dallo studio, inoltre, emerge la consapevolezza degli studenti sulla presenza delle mafie in Toscana. Quasi il 70% dei ragazzi è convinto che in regione i boss si siano ben radicati. Altri spunti interessanti della ricerca: il 77,6% degli intervistati considerano l’estorsione l’attività illegale maggiormente connessa alle mafie. Il 59,8% il traffico e lo spaccio di droga, e il 41% la corruzione di pubblici ufficiali.

Tra i fattori “ambientali” che favoriscono l’affiliazione alle organizzazioni criminali, il 50,3% individua il contesto in cui si vive, mentre il 23,6% l’assenza delle istituzioni. Infine un dato sulla politica. Il 34,2% degli studenti toscani intervistati si mostra disinteressato o disgustato dalla politica. Il 38,2% dichiara di informarsi sui temi politici senza, tuttavia, parteciparvi attivamente. Scarso interesse per la politica, quindi, e mancanza di memoria storica sulle grandi stragi di mafia. Dei dati che, afferma Libera, necessitano una riflessione approfondita.

Un impegno, quello dell’associazione, lungo sedici anni. Incontri e progetti con scuole e università. Attività di formazione e partecipazione dal basso. Coinvolgimento delle giovani generazioni per tenere viva la memoria delle vittime di mafia e alta l’attenzione sul contrasto alle mafie. Proprio in questi giorni a Scandicci, comune dell’hinterland fiorentino, più di 300 giovani di Libera stanno partecipando al raduno nazionale. Per tutta l’estate più di 4000 ragazzi di ogni parte d’Italia saranno i protagonisti dei campi di volontariato nei terreni confiscati ai boss. Frutto di un importante e costante lavoro di educazione civica alla legalità.

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