Reggio Calabria:
operazione “Crimine 3”
Oltre 40 arresti tra Calabria, Sicilia, Lazio, Lombardia, Spagna e Olanda. Centinaia di chili di cocaina sequestrati. E’ questo il primo bilancio dell’operazione condotta oggi dai Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria in collaborazione con la Direzione centrale servizi antidroga, la Dea statunitense e le polizie spagnole e olandesi, con il coordinamento della Dda dello Stretto. Un risultato importante che si pone sulla scia delle due precedenti operazioni anti-ndrangheta: “Crimine” e “Crimine 2”. «Abbiamo delineato l’assetto strategico delle ‘ndrine calabresi che gestiscono il narcotraffico in tutto il mondo con diverse strutture logistiche», commentano i Carabinieri in una nota stampa.
Con “Crimine 3” gli inquirenti hanno fatto ulteriormente luce sul ruolo globale giocato dalla ‘ndrangheta nel traffico internazionale di droga. Cocaina in primis. Con degli elementi significativi: i contatti consolidati con i narcotrafficanti messicani e colombiani, e i rapporti con Cosa nostra siciliana. Con la famiglia di Carini, alle porte di Palermo, che vanta ottimi collegamenti negli Stati Uniti, e dove hanno vissuto molti dei suoi componenti “scappati” dall’Isola. Proprio gli Usa, dalle indagini svolte, sarebbero stati scelti come punto di incontro tra le ‘ndrine calabresi, Cosa nostra e i narcos per far arrivare la droga in Europa. Un vero e proprio cartello criminale quello costituito dagli Jerinò di Gioiosa Jonica, i Bruzzese di Grotteria, i Pesce di Rosarno e i colossi del narcotraffico calabrese degli Aquino di Marina di Gioiosa Jonica e i Commisso di Siderno.
Negli Stati Uniti a fare da raccordo tra calabresi e siciliani e tra questi e i narcos latino-americani ci sarebbe stato, secondo gli inquirenti, Vincenzo Roccisano. Con “Crimine 3” le indagini delle forze dell’ordine si spostano oltreoceano. In un continente un tempo in mano alle famiglie siciliane, oggi in declino, dove la ‘ndrangheta ha costruito solide presenze. Accade in Canada, dove le famiglie calabresi, per lo più originarie della costa jonica hanno sfidato il dominio dei Rizzuto di Cattolica Eraclea. Anche gli States stanno assistendo al consolidamento del potere delle cosche calabresi. Con le quali è più conveniente fare affari. La ‘ndrangheta, con l’operazione di oggi, si dimostra, ancora una volta, la leader mondiale nel traffico di sostanze stupefacenti. Vanta una macchina organizzativa rodata e capillare. Può contare su risorse economiche quasi illimitate. Non ha il problema del “pentitismo” che ha indebolito la mafia siciliana.
Tutte “qualità” che ne hanno fatto un interlocutore fidato e prezioso dei narcotrafficanti messicani e colombiani. Altro elemento importante di “Crimine 3” è il rapporto tra le varie ‘ndrine della costa jonica e di quella tirrenica. Unite sullo scacchiere internazionale per organizzare il traffico di droga dal continente americano verso l’Europa. Dinamiche interessanti che sarebbe importante approfondire.
gaetano liardo
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